tag:blogger.com,1999:blog-7561425172451646475.post7262640768463985562..comments2023-10-25T11:32:41.498+02:00Comments on PRECARI UNITED: SENIGALLIA. NO AI TAGLI AL SOSTEGNO PER I DISABILI!precari unitedhttp://www.blogger.com/profile/09331987465277064908noreply@blogger.comBlogger12125tag:blogger.com,1999:blog-7561425172451646475.post-49258249442934839092012-08-08T11:43:41.487+02:002012-08-08T11:43:41.487+02:00Arvùltura: “Sul sociale non si taglia”
Lo spazio a...Arvùltura: “Sul sociale non si taglia”<br />Lo spazio autogestito interviene a favore del 'Comitato famiglie disabili'<br /><br />“Non ci sono i soldi“. E’ questo il leitmotiv contro il quale si scontra ogni richiesta dei cittadini che si organizzano per rivendicare dei diritti, spesso elementari.<br /><br />Quando abbiamo detto di investire sulle case popolari o di riqualificare il patrimonio sfitto, di non svendere il patrimonio pubblico o di aumentare i fondi per le politiche di sostegno al lavoro, la risposta è sempre stata la stessa: “non ci sono i soldi“.<br /><br />Questa è anche la risposta che l’Amministrazione Comunale ha dato alle famiglie dei disabili alle quali ha improvvisamente tagliato i servizi.<br /><br />E’ vero, i soldi non ci sono e questa non è una colpa dei Comuni, ma delle politiche europee fondate sui tagli allo stato sociale. Ad applicare queste politiche economiche in Italia è il Governo Monti.<br /><br />Un’Amministrazione Comunale in questa situazione ha due scelte, o diventare mera esecutrice di decisioni altrui o schierarsi con i propri cittadini. I soldi sono pochi, la coperta è corta, ma decidere da che parte tirare questa coperta, cioè a chi erogare i soldi, dipende tutto dalla volontà politica e non dai tecnici che ci governano.<br /><br />I Comuni, oggi, sono strumenti per la traduzione sul piano locale di politiche di rigore che hanno come unico risultato l’impoverimento di tutti noi. Se la Giunta Mangialardi non vuole essere un semplice esecutore, a nostro avviso, dovrebbe aprire il bilancio comunale alla città, confrontarsi con le parti sociali, con i suoi abitanti e farlo prima di approvare un bilancio e non dopo.<br /><br />E’ necessario che le politiche economiche comunali siano sottratte all’esclusivo ed escludente sapere dei tecnici e dirigenti per essere invece il risultato di una gestione partecipata, cioè essere oggetto di discussione politica pubblica. Serve un Consiglio Comunale Aperto che inviti la città a discutere del prossimo bilancio e quindi a poter decidere dove si taglia e dove no. Sui servizi pubblici, sociali, sull’istruzione e sulla salute, va posta una rigidità tutta politica, affermando: “qui non si può tagliare”.<br /><br />Come Spazio Comune Autogestito Arvultùra, lunedì siamo scesi in piazza affianco del “Comitato Famiglie Disabili“, portando questi contenuti. La loro lotta è la nostra lotta e non lo diciamo in termini retorici o di mera solidarietà, ma perché le difficoltà che queste famiglie e i lavoratori stanno vivendo, è il risultato pratico, tangibile e quotidiano delle politiche economiche di rigore.<br /><br />Se non saremo in grado di porre almeno un argine, questo si ripercuoterà su tutti i servizi sociali. Sono in ballo la qualità e la dignità della vita di tutti noi.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7561425172451646475.post-65251504956299804002012-08-07T18:54:55.819+02:002012-08-07T18:54:55.819+02:00ero Brunaccio.ero Brunaccio.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7561425172451646475.post-20715821139585433882012-08-07T18:54:27.910+02:002012-08-07T18:54:27.910+02:00Come non essere d'accordo?
Noi infatti spingia...Come non essere d'accordo?<br />Noi infatti spingiamo per il bilancio partecipato e lo abbiamo ribadito anche ieri perchè ci sembra il primo passo minimo verso una ripresa dal basso e dal locale delle proprie sorti (contro la rappresentanza per come si è ridotta, come dici bene) e prima o poi questi nodi gordiani verranno al pettine.<br /><br />Fuor di politica in senso stretto (ma è politica anche questa), leggete questo articolo di un genitore che ringrazia la cittadinanza, è molto bello e forse in qualche modo esemplifica e trasmette alcuni concetti in modo semplice e popolare.<br /><br />http://www.senigallianotizie.it/1327322394/e-dopo-la-manifestazione-delle-famiglie-dei-disabili-senigalliesi-grazieAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7561425172451646475.post-45340424639180194042012-08-07T16:16:19.318+02:002012-08-07T16:16:19.318+02:00Beh, costoro assomigliano molto ai pesci rossi (?)...Beh, costoro assomigliano molto ai pesci rossi (?) nella boccia di cristallo: convinti che il mondo sia tutto all'interno dell'acquario vedono ciò che sta fuori con la lente deformante dell'acqua che si frappone tra loro e ciò che osservano. <br />Eppure i segnali, nemmeno troppo nascosti, sono sotto gli occhi di tutti. <br />La politica della cosiddetta sinistra odierna assomiglia molto alla figura di Totò nel film Siamo uomini o caporali. Chi è il caporale? Il grado più infimo nella gerarchia militare, quello che sta appena sopra il soldato semplice. Eppure con quel grado già si sente un generale, e da mansueto fante di trincea che era il giorno prima si trasforma nel peggiore dei tangheri. Totò dice che la divisa obnubila le menti, ed ha ragione. Per quelli di Sel vale lo stesso ragionamento. La politica di piccolo cabotaggio, la seppur piccola posizione di potere che rivestono in quella giunta è pur sempre meglio di nulla. Si diventa così ingranaggio, se non cinghia di trasmissione, di un sistema barbaro di governo, insensibile, crudele, che batte la sella (i disabili) per non battere il cavallo. Ma si badi bene: non è che non si VUOLE battere il cavallo. Il non volere denoterebbe il calcolo, la malafede, financo l'interesse personale, intelligenza. No. E ' che non POSSONO battere il cavallo. Perchè si tratterebbe di ritornare in mare aperto, di fare i conti col potere, di ritornare a studiare, a reinventarsi una politica. Ed una volta seduti sulla poltrona è difficile tornare per terra.<br />C'è poi lo scarso od inesistente appeal che oggi hanno tutti coloro che anche lontanamente derivano dalla storia comunista. Fare i duri, uscire dalla giunta, andare nelle piazze, non renderebbe nulla elettoralmente. Ed è ovvio che se la politica è ormai solo autoreferenzialità e campagne elettorali ogni altra considerazione passa in secondo piano. Il loro capo, peraltro, è stato più lealista del re, lanciando, salvo poi rimangiarsela, una bella alleanza con Casini. <br />Viene davvero da sposare in pieno quella scritta che qui a Torino campeggia su uno dei ponti che scavalcano il Po: Sempre al largo.<br />Che non significa disinteresse, naturalmente. Ma che descrive anche bene come i tempi siano cambiati: non vogliamo più partecipare (la libertà è partecipazione, diceva Gaber...) vogliamo essere artefici e non ci facciamo più rappresentare da nessuno. <br />Chi l'ha detto infine che la democrazia non può esprimersi diversamente che tramite la delega? Lo stato/nazione sta implodendo non solo come entità territoriale (privato com'è di ogni reale potere politico e di interdizione e ridotto a fare lo stato/carabiniere) ma anche come figura storica. L'imporsi sulla scena sociale (e politica) delle comunità non può essere vista come chiusura e pulsione all'isolamento, ma come l'unica salvezza raccomandabile per l'umanità. Democrazia orizzontale contro democrazia verticale, costruzione diretta e non partecipata. In fin dei conti Negri, nel suo Imperium, non aveva poi tutti i torti quando sviluppava la teoria delle moltitudini.<br /><br />Con le chiacchiere non si cambia il mondo, diranno quelli di Sel. D'accordo, ma se non si pensa e non si prova ad elaborare altro, se non si prova a ribaltare il punto di vista, si finisce solamente per fare il servo sciocco, che prima o poi verrà licenziato dal padrone quando non avrà più bisogno di lui.<br />Freud diceva che la società umana non è possibile senza coercizione: Ribaltiamolo e diciamo che il governo della società umana dovrà diventare impossibile senza che ognuno si senta e sia attore del proprio destino.Massimo Campushttps://www.blogger.com/profile/16007638558284687706noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7561425172451646475.post-67977701458787333222012-08-07T15:27:48.804+02:002012-08-07T15:27:48.804+02:00SONO BRUNACCIO.
Caro Ilic, sulla scia di Baumann ...SONO BRUNACCIO.<br /><br />Caro Ilic, sulla scia di Baumann -sul quale, come dicevamo al telefono, dovremo tornare...ma questa è altra storia- hai svolto una serie di ottime riflessioni.<br />Io credo che i problemi cruciali che porti dovrebbero porseli quelli di SEL di Senigallia, che, per chi non lo sa, qua è al governo.<br />Alcuni di loro li conosco e non esito a dire che sono ottime persone e compagni in buona fede.<br />Il fatto è che secondo me sono legati ad un'analisi novecentesca: pensano ancora all'unità della triplice sindacale come un bene, alla possibilità di fare opposizione interna da sinistra, alla compatibilità di sistema e poter far diventare legge le istanze della base governando col PD, che secondo me in questa fase del liberismo internazionale sono favole.<br />Alcune cose buone qua le hanno fatte, ma sono sempre punti non incidenti su quella che deve essere una visione complessiva generale antagonista ai diktat del neoliberismo e che proprio dai territori e dalle amministrazioni locali, peraltro le più toccate dai provvedimenti di Monti per conto della Trojka, e dai beni comuni (e la socialità per e con questi ragazzi è nè più nè meno che un bene comune, proprio come l'acqua, i territori, la cultura) potrebbe farsi realtà, ma non in questo modo.<br />Certo, parlare da fuori è facile, ma casi come questi sono punti nodali enormi, che, in vista delle politiche future, partendo da Senigallia non possono rimanere inevasi.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7561425172451646475.post-90478208813117582002012-08-07T14:53:59.916+02:002012-08-07T14:53:59.916+02:00Rispetto al problema dell'assistenza ai disabi...Rispetto al problema dell'assistenza ai disabili occorre integrare cominciando con una domanda: l'affare disabili rende o non rende? Non è cinismo ma un semplice osservare i fatti. <br />Che incidentalmente, dico incidentalmente, i disabili siano esseri umani poco interessa alla società mercantile di consumatori in cui viviamo. Il disabile può essere "messo a coltura"? Rende denaro, insomma, si o no? Se la risposta è no si tratta di un affare marginale se non dispendioso, perciò tanto vale abbandonarlo a se stesso.<br />Così come nella società fordista e prefordista l'incessante ricerca di "terre vergini" da sfruttare e mettere a coltura era la prima attività di ogni buon capitalista e dei suoi uffici ricerca, così nella società odierna, esauriti i luoghi fisici dove esportare la produzione, la popolazione in eccesso o gli eccessi di produzione (tramite le guerre che bruciano risorse e distruggono per ricostruire), occorre inventarsi terre vergini "virtuali". Nel campo della sanità la rivoluzione è in atto da almeno 10 anni. I laboratori della multinazionali mediche e farmaceutiche sono alla continua ricerca di nuove malattie, disfunzioni, distonie fisiche e mentali di cui nessuno sinora s'era accorto (e di cui nessuno soffriva). Individuata l'ultima si apre il campo per lo sfruttamento. Devono innanzitutto creare il bisogno che non c'era, ovvero la paura e l'ansia per la nuova malattia che non c'era (e non c'è). <br />La risposta è già pronta, basta fabbricare la domanda. Un tempo i ciarlatani che battevano i mercati con bottiglie di pozioni miracolose sbraitavano "La medicina che dà una risposta ad ogni domanda, eccola qui! Solo 10 scudi e sarà tua!". Oggi le case farmaceutiche fabbricano le risposte (il nuovo miracoloso unguento contro.... le ciglia troppo corte ) e poi pagano gli "scienziati" perchè si inventino una nuova patologia legata alle ciglia corte. Ecco creato il nuovo mercato, la nuova terra vergine.<br /> <br />La disabilità alla luce di quanto sopra, frutta denaro? Od è solo un costo per la società....<br />E' ovvio, per quanto riguarda i disabili di Senigallia, che al Comune basterebbe, che so io, spegnere una lampadina per le strade notturne ogni 10, oppure aumentare i ridicoli affitti per gli stabilimenti balneari, o meglio ancora scatenare un giorno al mese i vigili urbani a bastonare le auto in doppia fila.... Ma no. Non è questione di scontentare i nottambuli, i bagnini o gli autisti d'auto. Non crediate che sia così.<br />E' che la modernità non tollera più chi è fuori dal mazzo, chi è marginale per il processo di produzione/riproduzione/consumo. <br />E la cosiddetta sinistra di ispirazione socialdemocratica è la prima ad allinearsi.Massimo Campushttps://www.blogger.com/profile/16007638558284687706noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7561425172451646475.post-59376784377697723402012-08-07T12:51:00.730+02:002012-08-07T12:51:00.730+02:00Lo Stato finisce per diventare quel che Marx preve...Lo Stato finisce per diventare quel che Marx prevedeva: il cane da guardia della modernità finanziaria e mercantile, il secondino e il poliziotto della devianza sociale. Povertà e disabilità sono devianza e non rientrano nei calcoli di sostenibilità del sistema attuale.Perciò è ovvio, caro Brunaccio, che è molto meglio riempire il cielo di frecce tricolori che creare lavoro vero o curare i disabili. Il lavoro, il senso di sicurezza che da esso deriva, è un ricordo di decenni orsono: oggi governa l'insicurezza, alla quale bisogna (Chiesa, potere politico od economico)dare risposta e fornire rimedio. <br />E non è nemmeno detto che si verifichi ciò che alcuni sciocchi rivoluzionari da salotto di oggi si augurano: aumentare le contraddizioni del sistema sino a spingerle al limite di rottura, tale da scatenare l'istinto di rivoluzione delle classi subalterne. La strategia dell'epoca moderna è quella di coltivare l'incertezza e la paura. Lo Stato diventa perciò un impianto di creazione, gestione, miscelazione e riciclaggio della paura e dell'incertezza. Dove sono difatti le masse che si ribellano? Ai più è stato fatto credere che è ben meglio essere asserviti e rinunciare a consistenti quote di libertà in cambio di un ordine (anche se illiberale) che li affranchi dall'incertezza e dalla paura. Così fu per il popolo tedesco degli anni '30 del secolo scorso, a cui fu fatto facilmente ingoiare lo sterminio dei disabili, dei pazzi e dei malati incurabili in nome di un più alto benessere materiale e della sicurezza sociale ed individuale. In questo senso, seppur ancora empiricamente ed in modo imperfetto, lo stato nazista ed il suo capo Hitler furono prima di tutto degli innovatori dispensatori di certezze e di sicurezza. Oggi avrebbero fatto di meglio sicuramente, non avendo più nemmeno a contrastarli Stati-nazione solidi e strutturati, preoccupati non già del portato criminale della politica nazista, ma del pericolo territoriale insito nel suo lebensraum. In un'epoca eterea ed impalpabile come l'attuale è fondamentale coltivare la paura, perchè per governare le classi subalterne e le sottoclassi non ci sono più terre vergini dove esportarli; bisogna colonizzare i loro corpi e senza, possibilmente, l'uso della costrizione violenta. Basta in fin dei conti un pò di olimpiadi e di calcio. O meglio ancora un nuovo ipermercato.ximuldi 36Massimo Campushttps://www.blogger.com/profile/16007638558284687706noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7561425172451646475.post-32216976781541957482012-08-07T12:50:26.134+02:002012-08-07T12:50:26.134+02:00E' la parabola del giardiniere. Il buon giardi...E' la parabola del giardiniere. Il buon giardiniere vorrebbe avere sempre il giardino perfetto: esso deve rispondere al suo canone estetico od a come egli pensa debba essere l'aspetto di un bel giardino. Perciò se egli ha stabilito che in quel determinato settore debbano crescere solo rose, ed in quell'altro solo piante grasse, tenderà ad estirpare tutto ciò che disturba il suo concetto di giardino ordinato, persino le orchidee, se nate nel luogo sbagliato. Così l'underclass è una specie umana che va estirpata, come le erbacce, perchè inutile al processo di accumulo del capitale o meglio ancora perchè incapace di modernità. In un'economia di produzione e riproduzione l'underclass non potrebbe esistere, e difatti il capitalismo ottocentesco era obbligato, suo malgrado, a trasformare il sottoproletariato in proletariato, non foss'altro che per mantenere in forma il famoso esercito di riserva. Le crisi di sovraffollamento umano, generate dall'impetuosa crescita tecnologica ed industriale venivano risolte esportando i poveri in sovrappiù in terre vergini, nuovi territori da mettere a coltura. Il problema del sovraffollamento non si è mai posto sino alla fine dell'800: avere tanti esseri umani sul proprio territorio equivaleva ad avere una grossa forza industriale e militare. Una parte veniva tenuta di riserva, gli altri esportati. Ora qualunque padrone, nell'epoca della globalizzazione, non ha più bisogno di esportare il sovrappiù umano, esporta la produzione dove è maggiore la massimizzazione del profitto.<br />E così, per venire a noi, che volete mai che importi, caro Djordj, al potere etereo dell'epoca attuale (liquido, direbbe Bauman), dei poveri e dei disagiati? Per esso povertà e disagio sono un reato, o tuttalpiù un peso insostenibile.Massimo Campushttps://www.blogger.com/profile/16007638558284687706noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7561425172451646475.post-9877219818238170752012-08-07T08:46:21.380+02:002012-08-07T08:46:21.380+02:00SONO BRUNACCIO.
Ieri ho partecipato alla manifest...SONO BRUNACCIO.<br /><br />Ieri ho partecipato alla manifestazione solo in parte perchè poi sono dovuto andare al lavoro, ma dico che è stato qualcosa di toccante: una sottoclasse (per riprendere l'interessante concetto di Ilic) che tenta di reagire al ruolo di impotenza alla quale la vogliono confinare.<br />Per chi vuole saperne di più, qua un bell'articolo.<br />http://www.senigallianotizie.it/1327322363/senigallia-i-genitori-dei-ragazzi-disabili-protestano-in-corteo<br /><br />Vorrei spendere due parole sulla solita solfa della giunta per cui non si possono tagliare eventi spettacolari perchè incrementano una (disastrosa) stagione generando posti di lavoro.<br />Se questo è vero per eventi lunghi e di richiamo come il Catterraduno, la Festa della Musica e anche per il (pessimo e malfrequentato) Summer Jamboree, non si può dire lo stesso per le Frecce Tricolori.<br />Un evento di poche ore inserito in un calendario già ricco non incrementa affatto i posti di lavoro (un pomeriggio di lavoro non è un posto di lavoro) ma serve solo a far arricchire i titolari dei bar o delle pizzerie.<br />Ecco, si potevano tagliare le Frecce: qualche soldo in meno ai privati, una spesa pubblica minore e un servizio mantenuto.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7561425172451646475.post-75684869559953474052012-08-06T20:13:21.407+02:002012-08-06T20:13:21.407+02:00oggi leggevo un comunicato di chi amministra la no...oggi leggevo un comunicato di chi amministra la nostra città, diceva che invece siamo fortunati, perchè altri comuni hanno fatto tagli più pesanti, noi rimaniamo sempre un'eccellenza...ma le pensano proprio loro queste puttanate o gliele suggerisce topo gigio? ma come? insomma per stare tranquilli dobbiamo guardare sempre chi sta peggio? è così che cresce una società? è così che sviluppiamo la civiltà? il compromesso al ribasso non passa mai di moda..djordjAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7561425172451646475.post-37584448921282258042012-08-06T12:15:00.454+02:002012-08-06T12:15:00.454+02:00SONO BRUNACCIO.
Riflessione azzeccatissima, Ilic....SONO BRUNACCIO.<br /><br />Riflessione azzeccatissima, Ilic.<br />E, grazie a questo modello, c'è il business della sussidiarietà, in special modo per le organizzazioni religiose...Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7561425172451646475.post-8336029793358348402012-08-06T11:44:19.567+02:002012-08-06T11:44:19.567+02:00Lo stato sociale è un "lusso" che il sis...Lo stato sociale è un "lusso" che il sistema capitalista non intende più permettersi e permetterci. Nell'epoca della società dei produttori bisognava tenere in forma, curare,istruire e nutrire adeguatamente l'esercito di riserva da impiegare eventualmente nelle fabbriche, negli opifici, nelle guerre. I padroni dovettero piegare il collo a questa necessità. Oggi, nella società dei consumatori, essere poveri (materialmente o spiritualmente)è nuovamente tornato ad essere un reato, una colpa. Oggi i poveri non sono più un investimento razionale ma una passività permanente. Perciò chi non è in grado di arrangiarsi, con la forza del denaro, viene abbandonato a se stesso senza alcuna vergogna e pietà. E' una teoria economica, mica chiacchiere. Sposata ovunque dalla cosiddetta sinistra, a partire da quella blairiana a cui tanto si ispirarono e si ispirano tutt'oggi il PD ed i loro tirapiedi. Se non hai sufficiente denaro per partecipare al banchetto, per il moderno capitale transnazionale sei un soggetto non solo privo di interesse, ma anche pericoloso. Da criminalizzare e tenere ai margini. Gli Stati nazionali, che furono gli artefici (per conto dei padroni) della costruzione dello stato sociale, oggi sono (anche volendo) del tutto disarmati. Non hanno più il monopolio della forza, perchè il capitale e la società, come dice Bauman, sono liquidi, impalpabili. Il potere finanziario, quello che governa, non ha più bisogno della politica e la politica non ha più il potere.<br />E' evidente che dalle analisi sociologiche si può e si deve scendere a quelle politiche. E' evidente che lo Stato, anche se privo di ogni potere reale, può e deve intervenire: nel loro linguaggio si chiamerebbe allocazione delle risorse. Che ci sono, basta destinarle in modo giusto. <br />Ma ritorno a quanto dicevo sopra con una domanda: a loro interessa assistere chi ne ha bisogno, i soggetti più deboli, le fasce sociali portatrici di disagio? La risposta è NO. Coma diceva la Tatcher, una vera esperta in materia, "non esiste lo stato sociale, esistono solo individui e famiglie". I quali, per l'appunto, si arrangiano, magari assistiti, se si comportano bene, da qualche parrocchia o qualche agenzia di volontariato privata. Che oggi sono, piaccia o meno (e lo dice uno che fa parte di Emergency) la vera foglia di fico di questo potere, la cinghia di trasmissione dello sfruttamento. Il problema dei poveri, dei disagiati, detto in altre parole, una volta era visto come "questione sociale", oggi come questione d'ordine pubblico. Qualche sociologo inglese ha coniato il termine underclass, sottoclasse, che mi pare del tutto azzeccato. Una classe sociale è riconosciuta in un sistema statale, una sottoclasse è mantenuta ai margini. I poveri oggi sono da sorvegliare e controllare, perchè scompaginano la festa e sono una zavorra di cui liberarsi.Massimo Campushttps://www.blogger.com/profile/16007638558284687706noreply@blogger.com