Testo

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domenica 24 novembre 2013

SUNDAY MAGAZINE

Talor, mentre cammino per le strade
della città tumultuosa solo,
mi dimentico il mio destino d'essere
uomo tra gli altri, e, come smemorato,
anzi tratto fuor di me stesso, guardo
la gente con aperti estranei occhi.
M'occupa allora un puerile, un vago
senso di sofferenza ed ansietà
come per mano che mi opprima il cuore.
Fronti calve di vecchi, inconsapevoli
occhi di bimbi, facce consuete
di nati a faticare e a riprodursi,
facce volpine stupide beate,
facce ambigue di preti, pitturate
facce di meretrici, entro il cervello
mi s'imprimono dolorosamente.
E conosco l'inganno pel qual vivono,
il dolore che mise quella piega
sul loro labbro, le speranze sempre
deluse,
e l'inutilità della loro vita
amara e il lor destino ultimo, il buio.
Ché ciascuno di loro porta seco
la condanna d'esistere: ma vanno
dimentichi di ciò e di tutto, ognuno
occupato dall'attimo che passa,
distratto dal suo vizio prediletto.
Provo un disagio simile a chi veda
inseguire farfalle lungo l'orlo
d'un precipizio, od una compagnia
di strani condannati sorridenti.
E se poco ciò dura, io veramente
in quell'attimo dentro m'impauro
a vedere che gli uomini son tanti.
(Camillo Sbarbaro)Il tempo che passa
Il treno passò. E così il tram. E poi la nave. Noi eravamo il tempo che passa. Le tue labbra una cornice perfetta a ciò che allora smaniava già.

Le ore hanno gli stessi numeri e così le tue scarpe. Ne calzasti qualcuna di particolare come a fermare le strade nel loro consumarsi.

Una, due, al massimo tre date servono giusto il tempo di avere dei punti di riferimento. Il cielo cambia e così pure la forma delle nuvole.

Il corso dell'acqua,lo vedi, scorre inesorabile. Nell'ombra è sempre più fresco e freddo come il tuo cuore quando senza parlare professa

dolore. Chi dice malinconia e chi tristezza. Il passato si intravede ancora; il presente è solo un giorno, testardi però, ne oscuriamo la luce.

E' tutto quel che imponiamo al nostro cuore. Lancette carnose. Rossetto come il sangue. E rimirar la luna e dire: - Che notte i ricordi -

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Dice - Tu che sei

Dice - Bada, non puoi farci nulla. E poi cosa c'è di più normale, colorito, febbricitante di una fissazione come è l'amore?

Dice - L'amore è un fantasma che teniamo in vita e lo rimpolpiamo di carne e sogni. I sogni sono di carne.

Dice - Soffro, in maniera troppo grande, ma nessuno ascolta la mia pena. eppure il mio cuore sta gridando la mancanza di amore.

Dice - Hai occhi di ghiaccio quando m'incontri per strada e nei sottopassi. Il buio ha sempre la meglio, intanto la luce ferisce gli occhi.

Dice - Smetterla una volta per tutte la parola amore sarebbe come baciare un bambino per l'ultima volta. Impossibile. Eppure nessuno al mondo riesce a rinunciare alla fissazione, la fissazione stupida, puerile e corroborante dell'amore.

Dice- Aiutami, ti prego guarda le mie piaghe, le mie ferite, le mie angherie, le angherie del mio corpo che muore ogni giorno d'amore.

Dice - Eppure non c'è nemmeno l'ombra dell'amore in questo nostro amore che ci stupisce più di ieri di oggi di domani.

Dice - L'amore è nell'acqua, nel freddo, nel fuoco che cova e divampa e che fugge e ristagna come il buio la notte.
(Transit)
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-19452?f=a:137>

4 commenti:

Transit ha detto...

Il tempo che passa


Il treno passò. E così il tram. E poi la nave. Noi eravamo il tempo che passa. Le tue labbra una cornice perfetta a ciò che allora smaniava già.

Le ore hanno gli stessi numeri e così le tue scarpe. Ne calzasti qualcuna di particolare come a fermare le strade nel loro consumarsi.

Una, due, al massimo tre date servono giusto il tempo di avere dei punti di riferimento. Il cielo cambia e così pure la forma delle nuvole.

Il corso dell'acqua,lo vedi, scorre inesorabile. Nell'ombra è sempre più fresco e freddo come il tuo cuore quando senza parlare professa

dolore. Chi dice malinconia e chi tristezza. Il passato si intravede ancora; il presente è solo un giorno, testardi però, ne oscuriamo la luce.

E' tutto quel che imponiamo al nostro cuore. Lancette carnose. Rossetto come il sangue. E rimirar la luna e dire: - Che notte i ricordi -



Anonimo ha detto...

SONO BRUNACCIO

Caro Transit, diceva Aristotele che il tempo è la misura del mutamento, e difatti noi percepiamo il tempo molto diversamente a seconda dei momenti e delle sensazioni.

Domani aggiorno come sempre.

Transit ha detto...

Dice - Tu che sei


Dice - Bada, non puoi farci nulla. E poi cosa c'è di più normale, colorito, febbricitante di una fissazione come è l'amore?

Dice - L'amore è un fantasma che teniamo in vita e lo rimpolpiamo di carne e sogni. I sogni sono di carne.

Dice - Soffro, in maniera troppo grande, ma nessuno ascolta la mia pena. eppure il mio cuore sta gridando la mancanza di amore.

Dice - Hai occhi di ghiaccio quando m'incontri per strada e nei sottopassi. Il buio ha sempre la meglio, intanto la luce ferisce gli occhi.

Dice - Smetterla una volta per tutte la parola amore sarebbe come baciare un bambino per l'ultima volta. Impossibile. Eppure nessuno al mondo riesce a rinunciare alla fissazione, la fissazione stupida, puerile e corroborante dell'amore.

Dice- Aiutami, ti prego guarda le mie piaghe, le mie ferite, le mie angherie, le angherie del mio corpo che muore ogni giorno d'amore.

Dice - Eppure non c'è nemmeno l'ombra dell'amore in questo nostro amore che ci stupisce più di ieri di oggi di domani.

Dice - L'amore è nell'acqua, nel freddo, nel fuoco che cova e divampa e che fugge e ristagna come il buio la notte.

Anonimo ha detto...

SONO BRUNACCIO

Sei veramente un geniaccio, Transit. Da quel 'dice' del mio commento ci hai costruito un bellissimo lavoro fondato sul flusso di coscienza. Ora metto entrambi i contributi. Grazie e ciao alla prossima!