Testo

Tel. 3319034020 - mail: precariunited@gmail.com

martedì 3 dicembre 2013

UCRAINA. LA PROTESTA 'EUROPEISTA'.

da http://www.contropiano.org/internazionale/item/20695-ucraina-la-protesta-europeista-si-sposta-sotto-i-palazzi-istituzionali
Le fazioni ucraine filo-occidentali non intendono recedere dalle proteste di piazza. Oggi molti palazzi istituzionali sono circondati a Kiev: dalla Presidenza della Repubblica alla sede del Governo sino alla Banca Nazionale. Dopo i durissimi scontri di questa notte, sembra essere una giornata di manifestazioni pacifiche, con tende piantate in piazza Maidan a Kiev e sventolìo di bandiere ucraine ed europee. Il bilancio dei feriti negli scontri appare piuttosto pesante, si parla di 165 manifestanti e 140 poliziotti nelle ultime 24 ore. La maggior parte degli scontri tra opposizione e polizia sarebbero avvenuti nella notte. Nonostante i ripetuti appelli alla calma che arrivano da Bruxelles e la telefonata di oggi tra il presidente della Commissione Europea Barroso e il residente ucraino Yanukovich ,nelle prossime ore la situazione potrebbe deteriorarsi ancora, con il rafforzamento della presenza di forze dell'ordine di rinforzo sul posto. L'agenzia di stampa Unian riferisce che attraverso la città industriale di Kremenchug, sono passati almeno o cinque autobus con a bordo soldati diretti a Kiev. Yanukovych ha confermato l'intenzione "di indagare sull'uso della forza da parte della polizia ucraina e di rendere pubblici i risultati", nel colloquio telefonico con il presidente della Commissione europea Barroso. Il capo di stato ucraino ha chiesto anche a Barroso di ricevere una delegazione ucraina per discutere "alcuni aspetti dell'Accordo di associazione e l'Area di libero scambio". Richiesta accolta, anche se è fuori discussione la riapertura del negoziato sull'accordo, ha precisato la Commissione Europea.
Duro il commento del segretario del Partito Comunista di Ucraina (in molte regioni diventato il secondo partito) Peter Simonenko secondo cui "Nell'analizzare ciò che sta accadendo in piazza Majdan nel 2013 non possiamo che volgere lo sguardo ad un recente passato: piazza Majdan nel 2004. Gli stessi slogan, le stesse promesse, le stesse assicurazioni! Gli stessi burattinai e scenografi, ma ora arricchiti dall'esperienza dell'organizzazione di guerre civili nel Nord Africa e nel Medio Oriente. Gli stessi istruttori sono stati portati in Ucraina, in particolare nel territorio dell'ambasciata USA, per dare istruzioni ai signori della guerra. Gli stessi sponsor stranieri, gli stessi schemi di finanziamento". Nel 2004, tra fine novembre ed inizio dicembre, scoppia in Ucraina la controversa “rivoluzione arancione” in cui si contestavano le elezioni presidenziali appena svoltesi che davano come vincitore Viktor Janukovich, l’attuale presidente. Al suo posto venne imposto da Stati Uniti ed Unione Europea un presidente filo-occidental, Yushenko, ma la crisi economica, sociale e morale dell’Ucraina precipitò ancora più in basso. Nel 2010, Janukovich si ripresenta e vince le elezioni, che riporta al centro il governo di un Paese ormai sbilanciato verso l’UE e gli USA. Attualmente l’Ucraina mantiene uno statuto neutrale e la non-adesione alla NATO, oltre ad aver conservato dei buoni rapporti con la Federazione Russa, il che non corrisponde, evidentemente, alla volontà delle potenze occidentali. Ma stavolta l’Unione Europea sembra voler svolgere un ruolo ancora più ingerente di quello storico degli USA nelle dinamiche interne dell’Ucraina. Forse una parte della popolazione ucraina non immagina cosa l'aspetta nell'Unione Europea. Il mito progressivo e modernizzante della Ue si è ormai consumato e sgretolato da almeno venti anni. Le classi dominanti nell'Unione Europea sembrano amplificare i moti filoeuropeisti in Ucraina per riequilibrare il crollo di consensi e la disillusione dei popoli europei - e nei paesi euromediterranei in particolare - già dis/integrati nella Ue.

1 commento:

Anonimo ha detto...

SONO BRUNACCIO

L'Ucraina ha un forte sentimento antirusso -in certe fasi storiche anche filonazista, e di nazisti ucraini se ne sono visti all'opera anche in questa protesta- sentimento derivato dalle questioni delle resistenze della proprietà contadina alle collettivizzazioni - e qui va aperta una minima parentesi: resistenza fondata sulla difesa della proprietà e basata sulla sistematica distruzione delle derrate agricole e del 50% e oltre degli animali da sostentamento, che fu, al di là di tanta retorica, la principale causa del cosidetto Holodomor- e che fu preceduta da un antibolscevismo di matrice anarchica, Machno, le cui forze furono sconfitte dall'Armata Rossa: insomma un mondo culturalmente molto lontano dalle istanze bolsceviche, sia dal punto di vista borghese che di quello antagonista, fondato sulla preminenza del mondo contadino...una linea certamente lontana dal particolarismo padronale kulako, ma che, se fosse passata, avrebbe di fatto impedito l'industrializzazione (che aveva bisogno di gran volume dei prodotti agricoli per le città), quell'industrializzazione così accelerata e feroce, ma che fu ciò che diede poi all'URSS la forza di respingere i nazisti, i quali probabilmente, col senno di poi, in condizioni diverse avrebbero attaccato senza la cerniera del Patto Ribbentrop Molotov o che in ogni caso non avrebbero trovato la forza politico-militare che di fatto liberò l'Europa con oltre venti milioni di morti, col probabile risultato di una vittoria dell'Asse con quel che ne sarebbe conseguito.
Aggiungiamoci che l'Ucraina, con l'estensione dell'UE, ha problemi economici rispetto alle frontiere, ma le ragioni storiche non possono non farci guardare le cose con attenzione, a cominciare dalla 'rivoluzione arancione'del 2004.
Abbiamo un accrocchio sociale non ben definito che protesta per entrare in un UE evidentemente sfinita e ormai evidentemente inadeguata a rappresentare quel che diceva di essere (integrazione economica e diritti); una sommossa, che riguarda, sembrerebbe, un segmento minimo della popolazione, e che viene appoggiata e pompata dagli organi di stampa filo UE, e che potrebbe cambiare alcune cose nei rapporti di forza tra occidente e Brics a favore dell'occidente.
Una protesta, a quanto pare, senza alcuna presenza organizzata della classe lavoratrice e senza alcuna piattaforma economica di rivendicazione che dia un senso alla questione, ma con gesti di teppismo politico e l'immancabile appoggio delle Femen.
Una protesta che di fatto si risolve nel voler entrare in un'area economica che sta realizzando null'altro che la distruzione delle economie più deboli e che vorrà dire la messa in condizioni di miseria delle classi subalterne della stessa Ucraina.
Penso che gli elementi per assimilarla alle proteste fittizie organizzate dagli USA nei Paesi che rientravano nel Piano Condor siano più che sufficienti.