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venerdì 3 agosto 2012

E VENDOLA DECISE DI SUICIDARSI



Un autogol pazzesco, tanto da mettere in subbuglio la base del partito – costretta a difendersi l’indifendibile – e a soqquadro gli esistenti equilibri politici nel centrosinistra. Da Napoli, Luigi De Magistris non si capacita di tale svolta e lo invita a ritornare sui suoi passi, intanto ad Antonio Di Pietro non pare vero e in una conferenza stampa organizzata d’urgenza si candida a premier di una sinistra alternativa alle destre, a Monti, al liberismo. A cui molto probabilmente coinfluiranno Federazione della Sinistra, Verdi, il soggetto Alba, la Fiom, la lista dei “sindaci” e soprattutto pezzi di società civile.
A questo punto c’è una sola domanda da farsi: Nichi Vendola farà autocritica o il legame a filodoppio col Pd – e l’idea di governare – è più forte di qualsiasi cosa? La storia si ripete, e stavolta su larga scala: se l'epilogo sarà lo stesso di Napoli e Palermo, allora Vendola ha appena compiuto il proprio atto suicida. Il "tradimento" della foto di Vasto compiuto dal governatore pugliese, lasciando al proprio destino l'Italia dei Valori e la costruzione di un centrosinistra più largo e realmente alternativo rispetto alle politiche dell'ultimo ventennio - comprese quelle uliviste - ricorda quanto avvenuto un anno fa e pochi mesi fa a livello locale. A Napoli il Pd impone la candidatura di Mario Morcone: un moderato con un appeal degno di un barattolo di pomodori pelati cinesi. In piena continuità con la stagione più triste e fallimentare del bassolin-iervolinismo.
Si candida anche Luigi De Magistris con un programma sintetizzabile nel grossolano "scassiamo tutto". Che però perlomeno rende bene l'idea, senza bisogno di troppe narrazioni. Lo sostengono Idv e Fds. E Sel? Vendola sta in mezzo, vorrei ma non posso e infatti sceglie Morcone. Risultato: un disastro per il Pd, un disastro per Sel, un trionfo per la sinistra scassa tutto. Capitolo due, un anno dopo. Palermo. Primarie farsa, ma il Pd appoggia lo stesso Fabrizio Ferrandelli. L'uomo vicino al Pd che sostiene Raffaele Lombardo, colui che ieri si è dimesso lasciando la Regione sull'orlo del crac, agonizzante ma quantomai arzilla se si parla di clientele dell'ultima ora.
L'Idv candida Leoluca Orlando, anche lui sotto il segno dell'alternativa, sia al Pdl che al Pd che scimmiotta Lombardo. Lo sostiene da subito la solita la Federazione più i Verdi. E Sel, Sel cosa fa? Vendola cala il diktat dall'alto e sostiene Ferrandelli, con mezza base in rivolta. Risultato: disastro Pd, disastro Sel, trionfo per Orlando e compagnia.
Eppure la foto di Vasto, appena sacrificata sull'altare dell'Udc, aveva bene o male funzionato: Milano, Cagliari, per ultima Genova. Asse salda Pd-Idv-Sel, appoggio di altre forze di sinistra, candidatura di rottura rispetto al passato. Lezioni che erano apparse lampanti, anche perché altrove lo schema centrosinistra più Udc aveva dimostrato di non funzionare, lo sanno bene in Piemonte (Bresso) e pure in Molise.
L'epifania montiana ha cambiato le carte in tavola, certo. Ma il nodo a sinistra rimane lo stesso di sempre: governare è il fine oppure il mezzo? A certe condizioni, costretti a subire i desiderata di Casini in Caltagirone, appare un fine. Fa specie il repentino giravolta del governatore pugliese, che fino a ieri lanciava accorati appelli a Bersani assieme a Di Pietro. Fa specie sentirlo ripetere il mantra dell'ex pm "populista e demogogico". Già, intanto ieri Di Pietro - mentre Vendola confabulava tatticismi assieme a Bersani - andava a depositare quattro quesiti referendari in Cassazione, compreso uno per il ripristino dell'articolo 18.
Così come appare assai furbo ma assai mistificatorio affibbiare patenti (come quella di "attaccare" il Colle) senza mai entrare nel merito delle questioni, senza dire - per esempio - se un pm come Antonio Ingroia merita pieno sostegno oppure bacchettate sulle nocche. Forse stavolta non si ripeterà né Napoli né Palermo, forse stavolta il centrosinistra-Centro vincerà. Però basta dirlo subito, che l'obiettivo finale non è "governare per", ma governare. Si cresce sognando Che Guevara, si finisce amministrando il condominio.
O forse - si spera - che Vendola torni indietro su suoi passi. Anche perché il nuovo centrosinistra progettato ieri - dove si ipotizzerebbe, in caso di voto col Porcellum, un’alleanza Pd, Sel e cosiddetta lista civica Saviano con poi un appoggio esterno in Parlamento dell’Udc - potrebbe svuotare di consensi la stessa Sinistra Ecologia e Libertà la cui base chiede politiche “riformiste” e non certo tatticismi di Palazzo. E soprattutto il “polo della speranza” lascerebbe a sinistra uno spazio per la creazione di un soggetto nuovo e alternativo. Ma, in fondo, è fantapolitica perché Vendola ieri ha solo scherzato. Non è vero Nichi?

(02 agosto 2012)

4 commenti:

Anonimo ha detto...

SONO BRUNACCIO

E infatti Nichi Vendola, l'uomo-contraddizione, a quanto sembra ieri è tornato sui suoi passi: http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/8193/

E già fidarsi di uno che dice una cosa e l'opposto (ricordandomi qualcuno che poi diceva di essere stato travisato...)in mezza giornata non è facile, ma vorrei fare una riflessione più generale sulla sinistra ed il governo.

Molti dicono che fare politica è e non può non essere che vocazione al governo, e sono d'accordo; ma noto altresì che lo stato di eccezione, ormai diventato la regola, ha imparato a influenzare anche i tempi della politica.

Credo che ove non ci siano le condizioni per governare (perchè se si è in un blocco sociale antipopolare come quello che nascerà col Pd e l'Udc si legittima solo il nemico senza ottenere contropartite, la storia insegna...), si debba serenamente scegliere il ruolo dell'opposizione, ma per non renderla sterile testimonianza ci vorrebbe un lavoro nei quartieri, nei comitati, nella società civile: ovvero la formazione di una cultura solidale, antagonista e alternativa che poi, attraverso la trasformazione culturale, ti permetterà di governare davvero processi storici nuovi: il concetto di nazionalpopolare di Gramsci.
Ma ci vuole un'analisi profonda ed alternativa della fase, una pauperizzazione dei politici, un'organizzazione della militanza, tutte cose che non solo Vendola ma tutto il mondo post comunista ha dimenticato (mentre proprio questo lavoro continuo era forse l'eredità migliore del PCI).
L'unica area politica che sta lavorando in questo senso sono i centri sociali e i collettivi: ma questo è un ruolo che non ci spetta; è il ruolo che solo un partito organizzato può avere, mentre noi dovremmo essere la loro sinistra, mentre ormai è all'area autoorganizzata che spesso tocca fare la sinistra politica (vedi acqua, Tav, tentativi di protesta in piazza contro Monti).
E questo credo che la dica lunga...

Anonimo ha detto...

ho visto il video di vendola..non c'ho capito un cazzooo..ma che fa alla fine? va col pd ma non con l'udc, però il pd è disposto ad aprire all'udc..e allora? comunque dipietro a capo della syriza italiana è tragicomico, se quel giorno me pia bè quasi che lo voto! ah ah ah....djordji

Anonimo ha detto...

..che il superpoliziotto di pietro si candidi a leader delle sinistre mi sembra il sintomo di quanto siamo caduti in basso e di che detino ci aspetti...ke degrado!

massimino

Anonimo ha detto...

SONO BRUNACCIO

Ma infatti, ragazzi.
Pensando a Genova, Di Pietro ha sempre difeso l'operato degli sbirri e, se non ricordo male, ha sempre votato contro le commissioni di inchiesta; viceversa, il leader di Syriza era tra i manifestanti venuti dalla Grecia.
Credo che non ci sia molto altro da aggiungere a questo dato di cronaca, bruto ma eloquente.