
Vedevo nel sogno paesi
fino ai quattro angoli dell'orizzonte
sottomessi alla riga,
alla squadra,al compasso;
falciate le foreste,
distrutte le colline,
nei ceppi valli e fiumi.
Per quanto è grande la terra vedevo
paesi
sotto una griglia di ferro tracciata
da mille rotaie.
E poi vedevo i popoli del sud
formicaio in silenzio al lavoro.
E' santo il lavoro
ma non va più col gesto
ritmato dai tam-tam
e dalle stagioni che tornano.
gente del sud nei cantieri,nei porti,
nelle miniere,
nelle officine,
segregati la sera
nei borghi miserabili.
Accumulano
montagne d'oro rosso,
montagne d'oro nero:
e muoiono di fame!
( Leopold Senghor)
CONTRIBUTO DI TRANSIT
Guardami con sentimenti spuri.
Senza sorridere. E pietà alcuna.
Guardami nel nome dei tuoi figli.
Nell'uso quotidiano di quel che sono.
Guardami in ciò che non hai. Nell'accumulo dei tesori dei pirati.
Guardami senza remore, nella morte.
Prima entra nella mia pancia.
Guardami nel buio dell'esistenza.
Strappami il cuore e i reni.
Guardami mentre vituperate l'anima.
La povertà, gli armenti dai rami.
Guardami piangere, aver fame, soffrire. Abbandonato dal tuo Dio.
Guardami, siamo polvere di terra, di cielo e miseramente di cielo.
Guardami, perché impettito ti fregi.Nel lavoro di schiavo.
I miei grandi occhi persi
(Transit)
2 commenti:
Guardami con sentimenti spuri.
Senza sorridere. E pietà alcuna.
Guardami nel nome dei tuoi figli.
Nell'uso quotidiano di quel che sono.
Guardami in ciò che non hai. Nell'accumulo dei tesori dei pirati.
Guardami senza remore, nella morte.
Prima entra nella mia pancia.
Guardami nel buio dell'esistenza.
Strappami il cuore e i reni.
Guardami mentre vituperate l'anima.
La povertà, gli armenti dai rami.
Guardami piangere, aver fame, soffrire. Abbandonato dal tuo Dio.
Guardami, siamo polvere di terra, di cielo e miseramente di cielo.
Guardami, perché impettito ti fregi.Nel lavoro di schiavo.
I miei grandi occhi persi.
SONO BRUNACCIO.
Scusate ma in questi giorni, tra impegni di (poco e saltuario) lavoro e altre mie vicende, riesco a stare molto poco dietro il blog e i commenti.
Bravo, Transit, sai sempre toccare il cuore... come Senghor.
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