In mezzo alle strade, rasenti i muri incrocio e conosco tutti i cani del mondo.
Annusano, pisciano, trotterellano e via con lo spirito di chi ha tutta la vita davanti.
Hanno un loro modo di sorridere e quando piangono vanno nel cimitero degli elefanti.
Anch'io ho un cane e non mi stanco mai, insieme a lui, di incontrare gli altri cani.
Io credo che non si può giudicare un cane solo perché abbaia invece di parlare.
Ne ho conosciuti di cani che sapevano parlare benissimo, ma li hanno ammazzati.
Davano fastidio a quegli altri cani, quelli acculturati che fanno le leggi e menano le danze.
Ed è per questo che i cani si son tagliati la gola: la prole almeno non è a rischio di sterminio.
Annusano, pisciano, trotterellano e via con lo spirito di chi ha tutta la vita davanti.
Hanno un loro modo di sorridere e quando piangono vanno nel cimitero degli elefanti.
Anch'io ho un cane e non mi stanco mai, insieme a lui, di incontrare gli altri cani.
Io credo che non si può giudicare un cane solo perché abbaia invece di parlare.
Ne ho conosciuti di cani che sapevano parlare benissimo, ma li hanno ammazzati.
Davano fastidio a quegli altri cani, quelli acculturati che fanno le leggi e menano le danze.
Ed è per questo che i cani si son tagliati la gola: la prole almeno non è a rischio di sterminio.
3 commenti:
In mezzo alle strade, rasenti i muri incrocio e conosco tutti i cani del mondo.
Annusano, pisciano, trotterellano e via con lo spirito di chi ha tutta la vita davanti.
Hanno un loro modo di sorridere e quando piangono vanno nel cimitero degli elefanti.
Anch'io ho un cane e non mi stanco mai, insieme a lui, di incontrare gli altri cani.
Io credo che non si può giudicare un cane solo perché abbaia invece di parlare.
Ne ho conosciuti di cani che sapevano parlare benissimo, ma li hanno ammazzati.
Davano fastidio a quegli altri cani, quelli acculturati che fanno le leggi e menano le danze.
Ed è per questo che i cani si son tagliati la gola: la prole almeno non è a rischio di sterminio.
La strada, senza più liane, alberi altissimi, l'intrico della boscaglia e il sottobosco, resta ed è l'infanzia del mondo. Nelle stanze dei palazzi e delle ville dalle pareti adorne di tende e quadri simbolici e pezzi di carne in bella mostra, allo schioccar di dita e strizzate d'occhi, l'altra faccia.
SONO BRUNACCIO
Grande, grandissimo Transit: sarà che ho un debole per i cani, ma è una metafora (esopica) azzeccatissima, così come è davvero sul pezzo la tua ripresa in prosa del concetto della strada.
Domani, in caso ci fossero in serata nuovi contributi, aggiornerò.
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