Nell'indifferenza generale, e con la benedizione UE e USA (anzi, probabilmente con massicci finanziamenti al golpe), il governo nazista ucraino sta continuando la sua mattanza e il rettorato a Catania riceve l'ambasciatore fascista che grida ai contestatori 'Viva Bandera' (un nazista collaborazionista locale).
Io credo che sia ora di riflettere seriamente su quale futuro avrà l'Europa: un serpente nazista come il Governo ucraino accolto, fomentato e difeso da quella che pretende di essere un faro di democrazia e diritti, ovvero l'UE, ci mostra uno scenario molto preoccupante, tanto più preoccupante per la cappa di silenzio e disinformazione che circonda questi eventi.
Per l'UE e gli USA il cattivo è e deve essere sempre e comunque Putin, anche se contro di lui ci sono gli assassini nazisti. Questa è la democrazia del Capitale.
Solidarietà alle compagne e ai compagni che hanno svolto la contestazione.
da http://contropiano.org/internazionale/item/24774-ucraina-poroshenko-parla-di-pace-ma-fa-la-guerra-centinaia-di-morti
L’esecutivo golpista aveva già annunciato molti giorni fa la fine della guerra contro le popolazioni ucraine dell’est e l’apertura di corridoi umanitari, ma l’esercito di Kiev ha continuato imperterrito pesanti bombardamenti contro le città assediate del Donbass, e il tragico conteggio dei morti è continuato a salire.Lo stesso scenario sembra ripetersi in queste ore. Da una parte, ripreso acriticamente da tutti i grandi mezzi di informazione, il presidente Petro Poroshenko annuncia un proprio ‘piano di pace’ mentre dall’altra a Lugansk, Donetsk, Kramatorsk, Slaviansk e Mariupol si continua a morire.
L’oligarca vincitore delle elezioni presidenziali del 25 maggio ha presentato una propria road map in 14 punti, dopo aver informato il leader russo Vladimir Putin.
Il piano di Kiev prevede, tra l'altro, che Kiev riprenda il controllo delle frontiere e subito dopo dichiari un cessate-il-fuoco al quale dovrebbe seguire l’immediato disarmo delle autodifese create dalle popolazioni insorte contro i golpisti. La road map comprende anche "la garanzia di un salvacondotto per i mercenari russi e ucraini" affinché possano ritirarsi e la "decentralizzazione dello stato e la protezione della lingua russa tutelata da emendamenti costituzionali". Ma Poroshenko non parla del disarmo delle milizie neonaziste agli ordini di Kiev, della smobilitazione dei mercenari stranieri inviati nel paese dalla multinazionale Usa Akademi, né tantomeno prevede la punizione dei militari e degli esponenti politici autori di omicidi, stragi e torture ai danni della popolazione civile del sud-est dell’Ucraina.
Intanto l'esercito ucraino, ha informato il presidente del parlamento di Kiev Oleksandr Turchynov, ha di nuovo chiuso il confine con la Russia che da parte sua ha di nuovo ammassato truppe nell’area di frontiera. «Diversi unità di fanteria meccanizzata e di difesa antimissile, posizionate negli Urali e nella Siberia occidentale, sono state allertate senza preavviso e sono ora trasportate via strada e binari alla loro area di destinazione a molti chilometri di distanza», ha fatto sapere il colonnello Roshchupkin, comandante della zona militare centrale russa. «Lo scopo principale di questi eventi - ha aggiunto il colonnello - è verificare in modo completo l'addestramento delle truppe, analizzare il grado della loro prontezza a compiere operazioni nel più breve tempo possibile, la qualità delle loro capacità di combattimento e coordinamento tra le unità».
Insomma la situazione è tutt’altro che rilassata. Dopo aver parlato con Poroshenko, con Angela Merkel e Francois Hollande, il presidente russo ha convocato ieri sera una riunione di emergenza dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza di Mosca tutto incentrato sulla situazione ucraina.
Intanto è lo stesso regime di Kiev ad ammettere la strage compiuta dai suoi uomini nei territori insorti, anche se le dichiarazioni altisonanti dei responsabili della giunta golpista vanno ovviamente depurate degli elementi propagandistici. Secondo il capo delle operazioni militari contro le regioni ribelli, solo ieri sarebbero stati circa 300 i volontari delle autodifese delle Repubbliche Popolari uccisi nei duri combattimenti di Yampol e Zakotnoye, nella regione di Donetsk. Il responsabile militare ucraino ha ammesso la morte di sette soldati di Kiev e il ferimento di altri trenta, informando che i combattimenti sono ancora in corso. Che i morti siano tutti miliziani è assai dubbio, visto che lo stesso Selezniov si è vantato del massiccio uso dell’artiglieria e dei bombardamenti aerei contro i nemici. Da parte loro le autodifese degli insorti hanno ammesso di essersi dovute ritirare dalle due località vicine a Slaviansk attaccate giovedì da una consistente colonna di mezzi blindati e dall’aviazione di Kiev. “Abbiamo molte vittime e feriti” si è limitato a informare un portavoce delle autodifese di Slaviansk senza specificare.
Intanto Mosca ha fatto sapere che oltre 400.000 cittadini ucraini sono riparati in Russia da marzo e secondo il Servizio federale di immigrazione vengono e verranno legalizzati ai sensi della legge. Finora oltre 1.000 cittadini ucraini sono stati legalizzati ai sensi della normativa sul riconoscimento dei cittadini di paesi stranieri come rifugiati e circa 6.000 persone sono state legalizzate in base alla legge sullo status temporaneo dei cittadini stranieri. A un numero considerevole di cittadini ucraini è stato concesso un permessi di soggiorno temporaneo in Russia, e alcuni di loro hanno ricevuto permessi di lavoro, fanno sapere da Mosca.
da http://contropiano.org/politica/item/24776-catania-contestato-l-ambasciatore-ucraino-che-inneggia-al-nazista-bandera
All'urlo di "Viva Bandera" - ovvero inneggiando al capo delle milizie ucraine collaborazioniste di Hitler - l'ambasciatore d'Ucraina in Italia, Yevhen Perelygin ha replicato alle proteste degli aderenti al comitato di solidarietà all'Ucraina antifascista in occasione della sua visita al rettorato dell'Università di Catania.
Questi sono i riferimenti culturali e politici del nuovo governo ucraino, un governo pronto ad assecondare gli interessi delle grandi potenze occidentali (USA e UE), che aggredisce il suo popolo con politiche antisociali e che massacra e bombarda indiscriminatamente i civili del suo stesso paese. Ci chiediamo come il rettore Pignataro, l'amministrazione comunale e tutti i professori e gli accademici dell'Università di Catania abbiano potuto ricevere un simile personaggio. Quale esempio dà la più alta istituzione della città?
"Da parte nostra continuiamo la nostra mobilitazione a sostegno della resistenza popolare e antifascista ucraina" scrivono in una nota gli antifascisti catanesi che oggi si sono dati appuntamento all'università per contestare l'ambasciatore ucraino invitato dalle autorità.
Io credo che sia ora di riflettere seriamente su quale futuro avrà l'Europa: un serpente nazista come il Governo ucraino accolto, fomentato e difeso da quella che pretende di essere un faro di democrazia e diritti, ovvero l'UE, ci mostra uno scenario molto preoccupante, tanto più preoccupante per la cappa di silenzio e disinformazione che circonda questi eventi.
Per l'UE e gli USA il cattivo è e deve essere sempre e comunque Putin, anche se contro di lui ci sono gli assassini nazisti. Questa è la democrazia del Capitale.
Solidarietà alle compagne e ai compagni che hanno svolto la contestazione.
da http://contropiano.org/internazionale/item/24774-ucraina-poroshenko-parla-di-pace-ma-fa-la-guerra-centinaia-di-morti
L’oligarca vincitore delle elezioni presidenziali del 25 maggio ha presentato una propria road map in 14 punti, dopo aver informato il leader russo Vladimir Putin.
Il piano di Kiev prevede, tra l'altro, che Kiev riprenda il controllo delle frontiere e subito dopo dichiari un cessate-il-fuoco al quale dovrebbe seguire l’immediato disarmo delle autodifese create dalle popolazioni insorte contro i golpisti. La road map comprende anche "la garanzia di un salvacondotto per i mercenari russi e ucraini" affinché possano ritirarsi e la "decentralizzazione dello stato e la protezione della lingua russa tutelata da emendamenti costituzionali". Ma Poroshenko non parla del disarmo delle milizie neonaziste agli ordini di Kiev, della smobilitazione dei mercenari stranieri inviati nel paese dalla multinazionale Usa Akademi, né tantomeno prevede la punizione dei militari e degli esponenti politici autori di omicidi, stragi e torture ai danni della popolazione civile del sud-est dell’Ucraina.
Intanto l'esercito ucraino, ha informato il presidente del parlamento di Kiev Oleksandr Turchynov, ha di nuovo chiuso il confine con la Russia che da parte sua ha di nuovo ammassato truppe nell’area di frontiera. «Diversi unità di fanteria meccanizzata e di difesa antimissile, posizionate negli Urali e nella Siberia occidentale, sono state allertate senza preavviso e sono ora trasportate via strada e binari alla loro area di destinazione a molti chilometri di distanza», ha fatto sapere il colonnello Roshchupkin, comandante della zona militare centrale russa. «Lo scopo principale di questi eventi - ha aggiunto il colonnello - è verificare in modo completo l'addestramento delle truppe, analizzare il grado della loro prontezza a compiere operazioni nel più breve tempo possibile, la qualità delle loro capacità di combattimento e coordinamento tra le unità».
Insomma la situazione è tutt’altro che rilassata. Dopo aver parlato con Poroshenko, con Angela Merkel e Francois Hollande, il presidente russo ha convocato ieri sera una riunione di emergenza dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza di Mosca tutto incentrato sulla situazione ucraina.
Intanto è lo stesso regime di Kiev ad ammettere la strage compiuta dai suoi uomini nei territori insorti, anche se le dichiarazioni altisonanti dei responsabili della giunta golpista vanno ovviamente depurate degli elementi propagandistici. Secondo il capo delle operazioni militari contro le regioni ribelli, solo ieri sarebbero stati circa 300 i volontari delle autodifese delle Repubbliche Popolari uccisi nei duri combattimenti di Yampol e Zakotnoye, nella regione di Donetsk. Il responsabile militare ucraino ha ammesso la morte di sette soldati di Kiev e il ferimento di altri trenta, informando che i combattimenti sono ancora in corso. Che i morti siano tutti miliziani è assai dubbio, visto che lo stesso Selezniov si è vantato del massiccio uso dell’artiglieria e dei bombardamenti aerei contro i nemici. Da parte loro le autodifese degli insorti hanno ammesso di essersi dovute ritirare dalle due località vicine a Slaviansk attaccate giovedì da una consistente colonna di mezzi blindati e dall’aviazione di Kiev. “Abbiamo molte vittime e feriti” si è limitato a informare un portavoce delle autodifese di Slaviansk senza specificare.
Intanto Mosca ha fatto sapere che oltre 400.000 cittadini ucraini sono riparati in Russia da marzo e secondo il Servizio federale di immigrazione vengono e verranno legalizzati ai sensi della legge. Finora oltre 1.000 cittadini ucraini sono stati legalizzati ai sensi della normativa sul riconoscimento dei cittadini di paesi stranieri come rifugiati e circa 6.000 persone sono state legalizzate in base alla legge sullo status temporaneo dei cittadini stranieri. A un numero considerevole di cittadini ucraini è stato concesso un permessi di soggiorno temporaneo in Russia, e alcuni di loro hanno ricevuto permessi di lavoro, fanno sapere da Mosca.
da http://contropiano.org/politica/item/24776-catania-contestato-l-ambasciatore-ucraino-che-inneggia-al-nazista-bandera
Questi sono i riferimenti culturali e politici del nuovo governo ucraino, un governo pronto ad assecondare gli interessi delle grandi potenze occidentali (USA e UE), che aggredisce il suo popolo con politiche antisociali e che massacra e bombarda indiscriminatamente i civili del suo stesso paese. Ci chiediamo come il rettore Pignataro, l'amministrazione comunale e tutti i professori e gli accademici dell'Università di Catania abbiano potuto ricevere un simile personaggio. Quale esempio dà la più alta istituzione della città?
"Da parte nostra continuiamo la nostra mobilitazione a sostegno della resistenza popolare e antifascista ucraina" scrivono in una nota gli antifascisti catanesi che oggi si sono dati appuntamento all'università per contestare l'ambasciatore ucraino invitato dalle autorità.
3 commenti:
Dai ragazzi, informatevi prima sulla storia ucraina e su Bandera prima di scrivere gli articoli. Solo perchè è anticomunista nn siglifica che dovete andargli contro. Bandera si è opposto al genocidio di 7 milioni di ucraini da parte del regime rosso. Ciao
E' un po' quando si dice di Franco che era diverso da Mussolini e Hitler: contingenze storiche! Io vedo quel che fanno i suoi epigoni, e cosa rappresenta.
P.S.
Anche Hitler si opponeva al 'regime rosso', vogliamo dire che ha salvato i tedeschi dal bolscevismo? Ma ormai gli storici che equiparano i due, dopo il regime ideologico da fine muro di Berlino, sta cadendo, basta vedere storici come storici statunitensi e australiani non comunisti e di calibro universitario di livello, del calibro di Getty, Fitzpatrich, Davies e altri che mi sfuggono a mente, dopo il lavoro di Wolkogonow che rimette a posto i dati ballerini di Conquest, stiano studiando un po' diversamente l'equiparazione poco materiale tra fascismo e comunismo.
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