da http://www.senzasoste.it/nazionale/repubblica-fondata-sul-lavoro--a-meno-di-due-euro-l-ora
Una lezione di dignità a tutti quei servi, giovani e non, travestiti da giornalisti che da Repubblica al Tirreno, dalle tv e dalle radio nazionali fino a quelle locali - nessuno escluso - si sono resi ricattabili producendo intere redazioni di sottopagati, di precari e di pappagalli pronti a scrivere qualsiasi cosa che piaccia al potente di turno pur di non aver pressioni dal caporedattore e rischiare di perdere la firma. Una lezione, quella di Drudi, che si spera possa essere appresa anche da altri.
Ha destato rabbia in molti, ma al tempo stesso anche ammirazione, la scelta di un giovane disegnatore grafico di rifiutare un contratto di 2 mesi con Repubblica.
Il quotidiano generalista più venduto in Italia aveva offerto a Giacomo Drudi un contratto di 2 mesi da 45 ore settimanali da suddividersi tra il lunedì e il venerdì dalle ore 12.30 alle 21.30."Significa impaginare tutto il quotidiano come uno schiavo", ha detto Drudi sul suo profilo Linkedin. "Sono meno di 2 euro all'ora. E questo è solo uno di molti casi. Questa è la vera Italia. Questo è sfruttamento. Spero di cuore che questo Paese affondi. Spero che tutti i talenti scappino. Poi parlate di futuro, voi, con le vostre patetiche vedute che non arrivano al di là del vostro naso. Patetici. E non me ne faccio nulla di un nome ridicolo sul mio CV come il vostro, la mia dignità vale molto di più".Una lezione di dignità a tutti quei servi, giovani e non, travestiti da giornalisti che da Repubblica al Tirreno, dalle tv e dalle radio nazionali fino a quelle locali - nessuno escluso - si sono resi ricattabili producendo intere redazioni di sottopagati, di precari e di pappagalli pronti a scrivere qualsiasi cosa che piaccia al potente di turno pur di non aver pressioni dal caporedattore e rischiare di perdere la firma. Una lezione, quella di Drudi, che si spera possa essere appresa anche da altri.
Intanto, a conferma di quanto il lavoro precario e sottopagato sia la norma dentro tutte le redazioni italiane (a meno che tu non abbia la raccomandazione giusta...), è arrivata la clamorosa risposta del direttore di repubblica.it, Vittorio Zucconi, che per chi non lo conoscesse è quel tuttologo di una certa età con la faccia simpatica che da ormai 30 anni è solito presenziare su molti programmi Rai in collegamento via-sat con New York: "Sdegno per la misera paga offerta al graphic
designer. Giusto. Gli altri giornali e siti, di carta od online, invece quanto avevano offerto?" Come dire, lo fanno gli altri e non dovremmo farlo noi?
Ci chiediamo, invece, quanto prende Zucconi per le sue molteplici attività (che lo impegnerano sì e no un terzo del tempo richiesto a Drudi per 500 euro mensili) e quanto le sue continue e inutili comparsate di cui gli abbonati Rai (coloro che le pagano) farebbero volentieri a meno.
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