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lunedì 31 agosto 2015

VIVERE SENZA PASSATO E MEMORIA

da http://ilmanifesto.info/vivere-senza-passato-e-memoria/
Le due noti­zie arri­vano in con­tem­po­ra­nea. La prima riguarda «fli­ban­se­rin», una sostanza sup­po­sta capace di aumen­tare il desi­de­rio ero­tico fem­mi­nile: a par­tire dal 17 otto­bre sarà messa in ven­dita come medi­ci­nale negli Stati Uniti. La seconda è un rap­porto uffi­ciale della Società di Psi­co­lo­gia Bri­tan­nica che dichiara la non esi­stenza di «una chiara linea divi­so­ria tra psi­cosi e altri pen­sieri, sen­ti­menti e cre­denze». Di con­se­guenza, la psi­cosi «può essere capita e trat­tata allo stesso modo di altri pro­blemi psi­co­lo­gici come l’ansia e la tristezza».Si tratta, in entrambi i casi, di fatti col­le­gati a inte­ressi di parte. Nel primo caso, dalla com­mer­cia­liz­za­zione di fli­ban­se­rin si aspet­tano forti gua­da­gni: la casa che l’ha pro­dotto è stata acqui­stata per un miliardo di dol­lari. Nel secondo caso, die­tro il comu­ni­cato della Società di Psi­co­lo­gia Bri­tan­nica agi­sce la potente lobby della psi­co­te­ra­pia cognitivo-comportamentista, l’unica ad essere espres­sa­mente citata dai fau­tori di una cura che risol­ve­rebbe la que­stione della sof­fe­renza psi­co­tica sem­pli­ce­mente negan­done la pecu­lia­rità e quindi l’esistenza.
La com­mer­cia­liz­za­zione del fli­ban­se­rin è oggetto di cri­ti­che severe. Si con­te­sta la pos­si­bi­lità di pre­scri­zione di un medi­ci­nale al quale non cor­ri­sponde una malat­tia chia­ra­mente defi­nita come tale. Il «disturbo di desi­de­rio ses­suale ipoat­tivo», asso­ciato al nuovo far­maco, è un’invenzione pura. Il fli­ban­se­rin, che agi­sce sul sistema ner­voso cen­trale come psico-stimolante, sarà di fatto usato come rime­dio gene­rico alla fri­gi­dità fem­mi­nile, come afro­di­siaco dotato di cre­den­ziali statali.
L’equiparazione dell’angoscia psi­co­tica all’ansia e alla tri­stezza è ugual­mente priva di vali­dità cli­nica. Le crisi d’ansia sono mani­fe­sta­zioni di males­sere psi­chico acuto (uno stato di paura senza oggetto o di paura spro­por­zio­nata alla sua appa­rente causa). Estrin­se­cano la pre­senza di un con­flitto inte­riore che ruota attorno alla rimo­zione di una parte signi­fi­ca­tiva del pro­prio desi­de­rio. Emer­gono nei luo­ghi pro­ble­ma­tici della sto­ria del sog­getto, dove il pas­sato irrompe nel pre­sente come por­ta­tore di una con­ti­nuità dell’esperienza, senza la quale non è pos­si­bile alcun cambiamento/movimento vero.
L’ansia è domanda dolo­rosa di riap­pro­pria­zione della pro­pria sto­ria come con­di­zione di appro­pria­zione del futuro. La posta in gioco è la ria­per­tura dell’essere nel punto in cui la pro­te­zione di sé è diven­tata chiu­sura nei con­fronti dell’altro. L’angoscia psi­co­tica ha, invece, un effetto pro­fon­da­mente destrut­tu­rante sull’apparato psi­chico che sfo­cia nella sua defor­ma­zione. Nei momenti più acuti può essere con­te­nuta solo mediante dosi mas­sicce di tran­quil­lanti mag­giori. Indica la pre­senza di un buco nella sog­get­ti­vità, che can­cella il con­flitto tra rimo­zione e ritorno del rimosso e la dia­let­tica della rela­zione con l’altro. Non può essere espe­rita che come vis­suto di minac­cia mor­tale, per­ché non è sto­ri­ciz­zata e incombe come disor­dine non ela­bo­ra­bile, sem­pre “attuale”.
Né il fli­ban­se­rin risol­verà la fri­gi­dità fem­mi­nile, né le pre­scri­zioni com­por­ta­men­tali e il “pen­sare posi­tivo” alle­vie­ranno l’angoscia psi­co­tica. Que­sti mar­ke­ting spre­giu­di­cati stanno dif­fon­dendo, essen­done parte, un modo di pen­sare che sco­to­mizza il males­sere di sé e degli altri. Una droga men­tale che stor­di­sce la coscienza, sospen­dendo la memo­ria. Non importa la cura dei pro­pri sen­ti­menti, la sog­get­ti­va­zione dei loro con­flitti o il supe­ra­mento dei loro vuoti. È suf­fi­ciente obliare la loro sto­ria, vivere in un’illusione per­pe­tua, in un pre­sente fermo, che pre­senza non è, per­ché decreta l’assenza del soggetto

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