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martedì 17 aprile 2018

DALLA PARTE DEI RIDERS

Quando, con la Legge 30 del 2003, nota come Legge Biagi, (preceduta dal Pacchetto Treu del 1997), furono regolate una serie di forme contrattuali del tutto flessibili, si diceva che l'obiettivo fosse fare uscire dal nero molti lavoratori. A nostro avviso, visto che il nero si combatte con le multe -e se avessero impiegato un decimo dell'impegno poliziesco messo nella cosiddetta 'lotta alla droga' avrebbero colpito un sacco di Capitali con appostamenti e interrogatori- e con gli incentivi per chi è zelante nell'applicare la legge, ci viene di pensare che, da parte dell'intellighenzia del capitalismo, si delineava già il pensiero della crisi da sovrapproduzione che sarebbe esplosa poi sotto la forma di crisi finanziaria (mentre fu la finanziarizzazione dell'economia a rallentare artificialmente il crollo), e si spingeva sulla gig economy non come forma di 'lavoretto' per studenti o per chi avesse bisogno di un part time, ma, sul lungo termine, come vero e proprio lavoro mascherato e senza diritti, dentro un'economia che avrebbe delocalizzato per abbassare i salari anche in patria come effetto della paura della disoccupazione e in un mondo nel quale il continuo sviluppo delle macchine avrebbe tagliato posti di lavoro.
La vicenda della sentenza contro i riders e della loro mobilitazione, che appoggiamo col cuore, ci dimostra che questa nostra idea può avere un certo fondamento. Rimane tuttavia un problema cruciale: gli stessi lavori della gig economy, se anche si vincesse una battaglia e fossero portati a livelli dignitosi di garanzia, sono col tempo destinati a soccombere o ad essere drasticamente ridotti dall'automazione, e dunque permane fortissima la necessità che i padroni garantiscano un reddito continuativo alle persone. Diciamo i padroni e non la società perchè sono essi che guadagnano da questo quadro economico e giuridico e dunque lo Stato e la società è da loro che devono prendere i soldi. Questo non sposta certamente di una virgola il problema dell'accumulazione mondiale del valore capitalista, tuttavia il suo opposto, ovvero immaginarsi una 'piena occupazione' in un'epoca e soprattutto in latitudini in cui ciò è impossibile per motivi strutturali, ci sembra un po' l'attitudine di chi pensa erroneamente che la Storia possa in qualche modo tornare indietro, oltre a non risolvere comunque il problema mondiale dell'accumulazione a danno del salario.
Ciclofattorini, dopo la sentenza Foodora si organizzano: E' solo l'inizio

Di seguito i link a due articoli che spiegano la vicenda nei dettagli
http://www.affaritaliani.it/economia/il-tribunale-da-ragione-a-foodora-respinto-il-ricorso-dei-rider-allontanati-534548.html?refresh_ce
http://www.repubblica.it/economia/2018/04/15/news/ciclofattorini_dopo_la_sentenza_foodora_si_organizzano_e_solo_l_inizio_-193966812/

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