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domenica 27 maggio 2018

CHE SARA' ?


Usciamo in via del tutto speciale e a caldo, vedendo il grande clamore che sta suscitando la crisi istituzionale in corso, tentando un abbozzo di analisi che, proprio perchè a caldo, spera di essere un contributo per futuri e più approfonditi interventi

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Si sta aprendo uno scontro netto tra l'alta borghesia transnazionale e finanziaria che si rappresenta nell'UE (e in linea di massima nel PD, soprattutto ma non solo nella corrente renziana) e la borghesia manifatturiera impoverita che da una parte indica nell'UE  il problema -giustamente se non fosse che non tiene conto dell'altissimo livello di sfruttamento della piccola impresa italiana che è stato il problema pre UE per tanti proletari e ben prima dell'euro e dei cambi fissi che di fatto ha penalizzato molta piccola borghesia, cosa peraltro normale in un sistema a tendenza oligopolista come è il capitalismo e la sua intrinseca tendenza alla sovrapproduzione con quel che ne consegue- e dall'altra scarica le tensioni sociali sulla marginalità e sull'immigrazione, riuscendo a egemonizzare tanti proletari italiani (che, si faccia attenzione, numericamente è solo una parte del proletariato che lavora e vive in Italia ma è quella che vota) che così avrebbero mandato giù di buon occhio pure il regalo all'alta borghesia, la flat tax, scaricando le tensioni in questioni tra poveri. Salvini sta giocando molto bene la sua partita, malissimo Mattarella e la borghesia transanzionale che comincia a sentirsi poco tutelata dai normali meccanismi 'democratici' nel suo attacco continuo al salario e al settore pubblico ma che così rafforzerà sempre più le tendenze in stile alt-right del blocco sociale avversario.
In altri tempi, compito delle organizzazioni del proletariato sarebbe stato quello di approfittare delle contraddizioni che si sarebbero aperte in una guerra inter borghese (ad esempio l'attacco al salario che nei fatti è bipartisan) per entrarci e ribaltare il tavolo, ma oggi i tempi sono opposti e sono i rappresentanti della borghesia trumpiana ad entrare nelle contraddizioni del proletariato.
E, pensandola su tempi lunghi, questo è il dato più drammatico, in una guerra che, nel tempo, da istituzionale rischia di diventare una spirale di odio in cui a farsi più male in tutti i sensi saranno proprio quelli che già nella scala sociale sono messi alla frutta.

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