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giovedì 29 gennaio 2015

TSIPRAS E LA TEORIA DEL POTERE.

Tsipras, comunque si valuti la sua scelta, ha, per me sorprendentemente, mostrato una solida teoria del potere, e forse, se dobbiamo guardare all’Italia dei movimenti, è anche da quell’angolatura che dobbiamo studiare il fenomeno Syriza.
Il tempo, un tempo molto breve, ci dirà se la sua teoria del potere è giusta o meno: io ho molte perplessità ma ho anche troppa poca cognizione di causa dell’arco partitico greco per poter dire se erano possibili scelte migliori da un punto di vista di classe, dando per scontata, non so poi se a ragione o torto, l’impossibilità di qualsiasi tipo di appoggio dal KKE, che come radicamento di classe è stato ed è ben diverso da qualsiasi partitucolo comunista di turno in Europa, mentre per forza nel radicamento sociale, cosa leggermente diversa da quello di classe ma comunque importante, Syriza non è paragonabile ad alcunchè di Brigate Kalimera varie.Tsipras ha mostrato anche un decisissimo senso delle priorità: sa bene che con una forza di governo come Greci Indipendenti, i gay dovranno attendere per le unioni civili e i migranti per l'estensione della cittadinanza: nulla di tutto questo si può fare se non si respinge l'attacco dell'UE attraverso -e qui è il punto- decise misure a favore delle classi subalterne.
Tsipras non è un comunista, ma dalla Storia dei comunisti ha imparato che in circostanze emergenziali ci si può alleare anche col Diavolo.
Ha anche avuto parole, seppur moderate e dentro l'alveo NATO, di condanna per il comportamento che si sta tenendo rispetto alla Russia sulla questione Ucraina, e contro le sanzioni a Putin, ha ricevuto l'ambasciatore russo, e questo suo non voler tenere un atteggiamento ostile, come vuole l'imperialismo, gli è già costato assurde critiche di putinismo da parte di quella sedicente sinistra che vede nella violenza sociale dell'UE qualcosa di positivo, non so quanto con stupidità e quanto con malafede, come si legge in questo grottesco articolo dell'Huffington Post (http://www.huffingtonpost.it/marco-ferraro/tsipras-kammenos-e-il-ris_b_6559260.html?utm_hp_ref=italia-politica).
Ha anche saputo blandire Renzi, io penso con astuzia, per cercare di portare dalla propria parte l'opinione pubblica di un Paese PIIGS che non sia in mano alla destra e di importanza economico-strategica notevole all'interno degli stessi, poichè sa bene che il suo progetto funzionerà se si estenderà ad altri Paesi PIIGS (oltre la Spagna di Podemos se esso vincerà); mentre Renzi non perde occasione di far ridere nel paragonarsi a Tsipras per la 'voce grossa' in Europa, quando il ministro dell'economia (che è il vero segnale delle politiche economiche che si hanno in mente) è un certo Padoan, e le misure che Tsipras ha operato in un paio di giorni la politica filo padronale di Renzi non le compirà mai, ma ha fatto l'esatto opposto, chiamato Jobs Act.
Insomma, io non so cosa ha in mente Tsipras su tempi più lunghi, visto di certo che si arriverà al punto di rottura con Indipendenti Greci: forse spera di intessere, nel tempo e attraverso misure a favore delle classi subalterne e del settore pubblico, altre alleanze o di guadagnarsi appoggi esterni.... comunque non ho certezze per scarsa conoscenza dell'arco politico greco. So solo che rispetto ai proclami duri e puri del KKE, e delle sue accuse di essere a favore dei rapporti di forza imperialisti dell'UE, Tsipras ha mostrato un pragmatismo 'bolscevico' su cui forse il KKE, che a parole pronuncia panegirici continui (e talvolta anche un po' troppo enfatici) su Lenin e Stalin, dovrebbe riflettere.
Quel che accadrà non è dato sapersi e forse sto sbagliando tutto e lo ammetterò tranquillamente, ma una sicurezza c'è: piuttosto che ragionare sulla democrazia sociale, sulla ripresa moderna e solidale della democrazia greca, e altri concetti che non escono dal quadro borghese e social-liberale dei rapporti tra le classi, di Tsipras dovremmo notare come solo una teoria del potere, e la volontà di riuscire ad esercitarlo sporcandosi le mani, può muovere qualche cosa di concreto anche solo di pochi millimetri.
Il resto è chiacchiera, giusta o sbagliata che sia la declinazione che Syriza sta scegliendo per l'esercizio dello stesso.
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