Ieri era l'anniversario della nascita di Che Guevara: non ce ne siamo dimenticati ma abbiamo preferito, piuttosto che aprire l'ennesimo post storico, ricordarlo oggi, giorno letterario, con una sua poesia.
LA GAZZA LADRA
Amorfo ancor,
d’ali troppo fragili,
da quell’albero al vento,
da quel piccolo nido,
fosti costretto a viver
di forzata natura,
di mezza vita .
Raccolto,
curato, con “amore”,
da mani troppe “generose” poi,
rinchiuso in gabbia.
A tutte le sbarre “dorate”,
nel tempo,
donasti un nome:
figli
moglie
lavoro
responsabilità.
Con dedizione lustravi marmi,
appendevi quadri
riempivi il vuoto
di un’anima che languiva
nel suo perimetro .
Un giorno, una gazza ladra,
attratta dai luccichii
e dal cinguettio
alzò il fermo,
aprì la porticina,
ma tu attonito,
sulla soglia,
indeciso,
incredulo,
rimanesti pietrificato lì.
Troppo tempo era trascorso,
ormai quel poco era tutto,
era sicurezza,
certezze,
la paura di non saper volare,
il terrore di precipitare
era immenso,
immenso come quel cielo,
che con un dito,
avevi appena sfiorato.
(Ernesto Che Guevara)
Nessun commento:
Posta un commento