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mercoledì 13 maggio 2020

VIRTUOSI, MA NON CON I BRACCIANTI

da https://torino.repubblica.it/cronaca/2020/05/12/news/_io_a_raccogliere_fragole_in_nero_nell_azienda_agricola_di_qualita_-256423948/?fbclid=IwAR3ja8Ie8CMj-5SMe7pncWK-YgA_Phq6FnAzhOeYUl7MBFI_as0HETazLdE

"Io, italiana nei campi a raccogliere fragole: lavoro nero per l'azienda agricola di qualità"

Martina Camporelli ha 29 anni e tanti progetti: uno di questi è fare agricoltura sostenibile, in piccolo, a casa propria. Torinese, è laureata in legge ma già ai tempi della tesi decide di indagare i temi del diritto al cibo, della filiera alimentare. La sua discussione si intitola "Food Security and Urbanization: Feeding Cities" Dopo la laurea, prima partecipa al programma della Fondazione Crt "Talenti per l'Export", poi fa il tirocinio in un piccolo pastificio artigianale e biologico vicino ad Alba, quindi transita da Slow Food e da Terra Onlus finché non si trasferisce con il proprio compagno a Baldissero Torinese "perché sentivo la necessità di coltivare ciò che mangio.

Oggi vive facendo la baby sitter ("adoro stare con i bambini, sono il futuro") e fotografando aziende, ma solo realtà virtuose ("dico un sacco di no a chi non è in linea con i miei valori"). Ma in futuro vuole trasformare la sua mini attività agricola in qualcosa di più strutturato, mettendo insieme le sue passioni: per il cibo, per la fotografia e per uno stile di vita consapevole. Così, per capire come funzionano le realtà più grandi, martedì scorso è andata a fare la bracciante in un'azienda non lontana da casa. A cinque euro l'ora. In nero.

Come ha trovato il lavoro?
"Durante il lock-down abbiamo cominciato a farci portare a casa l'ortofrutta di un'azienda di zona. Così, quando ho deciso di cercare, ho mandato loro una mail con la richiesta e un curriculum".

Cosa le hanno offerto?
"Di raccogliere fragole e fagiolini in serra, soprattutto le prime".

Con quale tipo di inquadramento?
"In nero. Cinque euro l'ora. Dalle 7 alle 12, 25 euro per la mattina. Con le pause necessarie, senza vessazioni. Riempivo una cassetta da tre chili in circa venti minuti".

Le hanno proposto il lavoro irregolare senza imbarazzi?
"Si, senza imbarazzi. Dicendomi che quelle erano le condizioni anche per gli altri. E ponendomi qualche domanda non pertinente: se fossi sposata, quale fosse il lavoro dei miei genitori..."

Come è organizzato il lavoro?
"La mia "squadra fragole" era composto solo da una caposquadra - la moglie di un dipendente dell'azienda - e un ragazzo che al secondo giorno non s'è più presentato perché chiamato da un'interinale, in chiaro. È stato sostituito da una ragazza che era d'accordo con l'essere pagata in nero per non perdere il reddito di cittadinanza. Di tanto il tanto vedevamo il trattore con i lavoratori stranieri - pakistani, immagino - in arrivo dai vicini campi di asparagi".

Si aspettava di lavorare in nero?
"No, è un'azienda che dice di "fare agricoltura di qualità", che al mercato ha il banco nella zona dei contadini con lo striscione giallo e verde di Coldiretti".

Ha rivendicato la volontà di essere regolarizzata?
"Giovedì sera ho mandato una mail in cui dicevo che mi aspettavo di essere messa a posto, se no me ne sarei andata. Venerdì in serra non ho avuto modo di incontrare la persona con cui avevo avuto a che fare, e quando sono andata al chiosco a ritirare i soldi che mi dovevano prima di lasciare ho trovato più del dovuto, circa 8 euro per ora lavorata".

Come mai?
"Credo fosse un modo per non farmi far questioni. Io ho rifiutato la differenza. E poi il giorno successivo mi ha chiamato il titolare, per dirmi che non potevo giudicare il loro lavoro solo da quei quattro giorni, che "anche noi abbiamo i nostri problemi"".

L'esperienza l'ha allarmata anche come consumatrice?
"Sì: anche le aziende che paiono virtuose magari non lo sono. Il tema del lavoro nero è uno, un altro è la prassi con cui questa azienda - immagino non l'unica - vende molta merce acquistata ai mercati generali, quando i clienti sono indotti a pensare sia di produzione propria. 'Per completare l'offerta', dicono".

Sul suo profilo Facebook ha scritto: "ho fatto la bracciante solo per pochi giorni. Poi ho deciso di oppormi a questo sistema e di dire di no. Purtroppo c'è chi non può permettersi di dire no. Lunedì a sostituirmi, ci sarà una ragazza nuova".
"Già. Quando ho deciso di andarmene, mi hanno detto 'per raccogliere le fragole ci vuole pazienza'. Ho risposto: a me non manca la pazienza per le fragole, manca la pazienza per rimanere in nero a 5 euro l'ora. Smettetela di sfruttare i lavoratori. La tutela dell'ambiente non è sufficiente se non c'è la tutela delle persone".

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