Vediamo se ora il gentiluomo d'altri tempi, il probo ed onesto magistrato Caselli, sbatterà in galera coloro che la scorsa notte hanno messo a ferro e fuoco Bussoleno. No, non lo farà perchè coloro che l'hanno fatto non sono identificabili. Veri e propri black-bloc, vestiti di azzurro e di nero, dai volti coperti da caschi e maschere antigas, senza alcuna mostrina e numero di riconoscimento. Migliai di lanzichenecchi armati di tutto punto, con scudi, bastoni, ruspe, elicotteri, idranti.
Vediamo se sarà capace, l'onestuomo che da 40 anni vive sotto scorta, di arrestare coloro che hanno distrutto dozzine d'auto in sosta, sfondato le vetrine dei bar, sparato lacrimogeni nelle abitazioni (persino in una dove c'era un uomo malato terminale), bastonato a sangue dozzine di manifestanti inermi, insozzato ed insultato un paese che ha come sola colpa quella di resistere.
Non trovate nulla di tutto ciò sui giornali di stamane? Certo, se vi limitate a credere a ciò che scrivono i pennivendoli di regime.
Vediamo se l'uomo probo e magistrato integerrimo sarà capace di sbattere in galera i cosiddetti "giornalisti" del Corriere che girano per le valli con auto camuffate e col lampeggiante sul tetto, filmando di nascosto i manifestanti e girando le loro foto alle forze del (dis)ordine..
No, sono sicuro che non lo farà. Perchè si limiterà a leggere le relazioni che gli ufficiali delle "pecorelle" (di giorno quando tutti vedono e fotografano, ma lupi di notte) gli avranno fornito. Le stesse relazioni passate ai giornalisti embedded al seguito delle truppe.
Uomo probo ed onesto? Ah, ah, ah.
(Ilic)
Non trovate nulla di tutto ciò sui giornali di stamane? Certo, se vi limitate a credere a ciò che scrivono i pennivendoli di regime.
Vediamo se l'uomo probo e magistrato integerrimo sarà capace di sbattere in galera i cosiddetti "giornalisti" del Corriere che girano per le valli con auto camuffate e col lampeggiante sul tetto, filmando di nascosto i manifestanti e girando le loro foto alle forze del (dis)ordine..
No, sono sicuro che non lo farà. Perchè si limiterà a leggere le relazioni che gli ufficiali delle "pecorelle" (di giorno quando tutti vedono e fotografano, ma lupi di notte) gli avranno fornito. Le stesse relazioni passate ai giornalisti embedded al seguito delle truppe.
Uomo probo ed onesto? Ah, ah, ah.
(Ilic)
12 commenti:
in questi giorni i fatti della valsusa sono raccontati con una lente chiaramente distorta e nettamente penalizzante per il movimento, non solo dai giornali di regime e dai tg nazionali, che ne sono l'esempio più lampante, ma anche da trasmissioni radio solitamente politically correct (esempio radio 2). anche la tragedia di luca abbà è stata strumentalizzata parecchio additando il suo atto come dovuto alla sua stoltaggine. il problema è che questo bombardamento di informazione, questa delegittimazione del movimento cercando di farlo passare come sovversivo, purtroppo fanno presa. arrivano in maniera molto diretta questi messaggi, la loro macchina di propaganda è potentissima, fanfare di giorno, manganelli di notte...una vecchia storia. la resistenza dei valsusini è commovente, stanotte ho visto su youreporter le immagini della spaccata al bar con irruzione e persecuzione di persone che potrebbero essere mia madre e mia zia, una signora di 60anni presa di peso da un energumeno e trascinata via non si sa dove. queste scene di soprusi agghiaccianti forse nessuno le farà vedere, dobbiamo divulgarle noi nel nostro piccolo convincere chi ci sta vicino che quello che vede e sente è deformato che la realtà è diversa, partire da chi conosciamo più immediatamente per arrivare al più lontano..informare per resistere insomma. djordji
Quello che del no tav spaventa il potere è il modello di sviluppo, di società, di organizzazione (orizzontale)che è l'esatto opposto di quella che vogliono i potentati odierni, non è tanto la tav in sè.
Aveva ragione il subcomandante Marcos: questa è la guerra del capitale contro l'umanità e contro i popoli e quel che il Fmi ha fatto nel terzo mondo ora sta avvenendo qua.
Io ieri c'ero. Sono stato lassù sino a mezzanotte. Ho visto tutto. Non dimentico nulla. Mai più. Non dimentico.
Ci hanno bastonato, e noi fermi sdraiati a terra. Ci hanno intossicato di lacrimogeni, affogati con l'acqua urticante, e nessuno s'è mosso.
Nessun eroe, quando si è consapevoli di essere dalla parte giusta. cantavamo stringendoci per mano.
Ma ci sono due signore di 68 e 72 anni all'ospedale, una con la gamba rotta, e non se l'è fratturata da sola. Ci sono 15 persone con le auto fracassate, e non sono stati i meteoriti.
Ci sono le vetrine sfasciate dei negozi, e di uno avete i filmati su internet, e non sono stati i ladri.
Ci sono i lacrimogeni nelle case, e c'è chi l'ha conservato sul balcone dopo averlo fotografato.
Signor Magistrato Caselli, Lei ha tutte le possibilità per indagare e per sbattere in galera qualche dozzina di teppisti in divisa. Ed invece non lo farà.
Da che parte sta, signor Caselli?
C'è una cosa, tra le tante, che ci divide, forse la più importante di tutte: noi crediamo in quel che facciamo, ieri sera abbiamo rischiato la pelle (perchè basta una bastonata un pò più forte e ci lasci le penne), ma lo abbiamo fatto serenamente e soprattutto col cuore. Lei ed i suoi agenti lo fate con rabbia e per denaro.
Capisce la differenza vero?
Noi siamo in questo senso i veri servitori dello Stato, dello Stato in cui crediamo e che vorremmo realizzare, dello Stato fatto dai popoli liberi ed eguali, Lei ed i suoi siete l'Antistato. Che ha dichiarato guerra ai suoi cittadini.
Ma non ci dimentichiamo di nulla, non tema.
E ci rivedremo questa sera. Ci rivedremo tutte le sere.
Ricorda la frase di Calamandrei? Noi ce l'abbiamo scolpita profondamente nel cuore, perchè è su queste montagne che è nata la Repubblica che voi state oltraggiando e tradendo:
SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE AI NOSTRI POSTI CI RITROVERAI MORTI E VIVI CON LO STESSO IMPEGNO POPOLO SERRATO INTORNO AL MONUMENTO CHE SI CHIAMA ORA E SEMPRE RESISTENZA.
Ieri notte, all'assemblea di Bussoleno, è intervenuta una signora inglese che vive da vent'anni in Valsusa. Diceva che la situazione le ricorda molto da vicino quella dell'Ulster ai tempi dei troubles tra cattolici ed esercito inglese. Io all'epoca andai alcune volte a Belfast ed anch'io ho fatto i medesimi accostamenti. Reticolati, barriere artificiali, posti di blocco, esercito armato sino ai denti.
Quest'oggi ci sono colonne di mezzi, camion e quant'altro non perchè ci siano blocchi da parte dei manifestanti, ma perchè le truppe d'occupazione hanno istituito numerosi posti di blocco, dove attraverso serpentine e rallentamenti, viene controllato personalmente chiunque transita.Per chi non ci vive sembrano cose incredibili eppure sono vere. Stamattina hanno perquisito i treni pendolari e quelli degli studenti che scendevano a Torino.
ieri sera con circa 100 compagni ci siamo diretti alla stazione di Ancona per bloccare i binari, che tra l'altro era anche l'orario di chiusura dello sciopero dei mezzi che aveva caratterizzato la giornata. ad accoglierci c'erano due blindati della polizia parcheggiati fuori stazione..e va bè..ci sarà un pò da discorre, ho pensato. non appena i primi del corteo hanno oltrepassato l'ingresso della stazione una vera e propria pioggia di manganelli si è abbattuta sulle loro teste. vista da dietro la scena non sembrava dissimile all'antica usanza della mattanza dei tonni. uno scroscio di manganelli, simile al rumore di un'improvvisa grandinata, ha respinto il corteo che, fino a quel momento, non si era macchiato di alcun reato. una reazione a freddo in quel modo non se l'aspettava nessuno di certo, la classica sberla preventiva...tanto ve la meritate comunque, qualcosa di sbagliato l'avrete di certo fatto nella vita. poi, dopo un confronto faccia a faccia, considerato invalicabile l'atrio della stazione, il corteo ha proseguito bloccando l'arteria principale della ss16 davanti alla stazione, per circa un'ora. tornato a casa, due pensieri: il primo che le sensazioni vissute nel pomeriggio, l'adrenalina accumulata, mi avevano riportato incredibilmente al 15/10...mai avrei pensato di sentire le stesse scariche elettriche di quel giorno per una manifestazione innocua a due passi da casa..la soglia di guardia si è alzata ad un livello smisurato, magari non ce ne rendiamo conto perchè nella quotidianità della vita di provincia non si arriva mai a sentire questa pressione, ma basta un episodio del genere per farti riaprire gli occhi subito, e LORO hanno tutta l'intenzione di farteli riaprire. il secondo pensiero è che, da un punto di vista psicologico, il muro invalicabile della celere davanti alla stazione ti blocca, ti inibisce, ti scarica...ritorni colle ossa rotte anche se non hai preso neanche un colpo. djordji
C'ero anche io con Djordj.
Il potere si sente alle strette e quando si sente alle strette mostra il suo argomento decisivo e risolutivo, che è quello che resta al di là della retorica del dialogo: la violenza e l'intimidazione!
Devo dire che questo non fa altro che far perdere consenso al potere stesso e agli sbirri che fisicamente esercitano la violenza del potere e diversi giovanissimi che ieri c'erano si sono accorti di come funziona...e facendo così creano una frattura sempre maggiore del consenso e una distanza sempre più grande tra le persone reali che li vedono all'opera e tutto il virtual/giornalistico dei 'poveri' che fanno il loro lavoro quasi con dispiacere e mi hanno detto che anche Santoro ha mostrato i video dove le belve in azione mostrano il loro vero volto.
La Valsusa paura non ne ha e nemmeno noi...siamo tutti Notav!!!
Credo si tratti di fare un'analisi schietta e cinica della situazione, seppur brevemente.
- Il messaggio del governo e di napolitano è chiaro ed esplicito: indietro non si torna, la linea non cambia, d'ora in poi agiremo con la forza bruta.
- I giornali sono TUTTI schierati con il potere, come sempre, e le poche voci dissonanti vengono intimidite e censurate.
- I partiti, salvo qualche rara ed insignificante eccezione, altrettanto.
- il governo ha messo in campo una forza militare spropositata rispetto agli obbiettivi da proteggere, il che significa che le intenzioni sono altre. La violenza usata con persone pacifiche ed inermi è inedita persino se paragonata agli anni dei governi reazionari di scelba e tambroni.
- Il messaggio quindi è chiaro: d'ora in avanti verrete colpiti senza pietà.
- Il movimento no tav, piaccia o meno, è isolato militarmente e mediaticamente. Ed è stretto in un angolo sempre più angusto. Che si protesti in modo non violento o che lo si faccia con le pietre in mano, nulla cambia d'ora in poi. Vendere cara la pelle e difendersi, pur se sacrosanto, è per loro indifferente. Chiunque alzi la testa di fronte ai processi di macelleria sociale e di ristrutturazione capitalista verrà colpito brutalmente ed inesorabilmente.
- Bisogna avere ben chiaro tutto ciò e trarne le conseguenze. E le conseguenze, almeno per me, sono evidenti:
Costoro cercano in ogni modo la situazione risolutiva, che non potrà che essere una sola, l'attentato eclatante, il morto ad ogni costo. E non necessariamente da imputare a noi. Sono così forti da potersi permettere di accoppare legalmente un manifestante per scatenare la reazione violenta e massacrarci definitivamente.
Tutto sommato la scelta tattica della non violenza oggi non ha alternative. Che non significa non reagire alle botte, naturalmente. Significa essere consapevoli.
Si sono accorti ieri che la causa no-tav oggi non è null'altro che l'avanguardia di una lotta ben più ampia e strutturata. Lotta che non ha oggi alcuna copertura, mediazione ed anacquamento politico. Per la prima volta nella storia della Repubblica non sanno con chi interloquire e non hanno alcun servitore che faccia da intermediario ed ammortizzatore.
Per loro la lotta è mortale, perchè rischiano di perdere in un sol colpo il governo della situazione. I crolli sono a volte improvvisi, la storia ce lo insegna.
Perciò hanno bisogno della violenza diffusa e del terrorismo di stato un'altra volta.
Il nostro problema è che non abbiamo alcuna struttura organizzata in grado di resistere, ed il seondo problema è che loro lo sanno.
Pavento settimane e mesi bui. Temo per l'incolumità di molti di noi, temo un'ulteriore involuzione autoritaria specie in un momento nel quale non c'è un governo RESPONSABILE politicamente.
I partiti, PD in testa hanno delegato la repressione ad un governo che non dovrà rendere conto elettoralmente. Se notate il Pdl ha invece scelto più scaltramente la linea defilata. Credo anche di sapere perchè: perchè oggi il vero partito dei padroni e del capitale non è il Pdl ma il PD.
Invito tutti senza alcuna retorica a vigilare con scrupolosità le proprie mosse e quelle degli altri, facendo molta ettenzione a dove si mette i piedi e a non fornire alcun appiglio alla repressione.Mi piacerebbe che queste riflessioni fossero lette e discusse, e naturalmente contestate se necessario.. Perchè c'è in giro molta sottovalutazione dei pericoli in atto e molta sopravvalutazione della nostra forza, specie quassù e nell'area antagonista più radicale.
trovo azzeccate le cose che dice Ilic e in due punti in particolare, quando dice che si agita lo spettro del terrorismo e che il PD è il partito dei padroni, almeno nella vicenda TAV. cose che sono confermate anche dall'atteggiamento di Bersani(Pierluigi).il leader (?) democratico ieri sera a serviziopubblico (nella puntata più riuscita tra quelle che ho visto) ben tre volte ha chiuso i suoi interventi con chiari riferimenti al pericolo di infiltrati antagonisti tra i movimenti che, a detta sua, sono l'anticamera di una nuova stagiona terrorista..."mò stiamo tutti molto aténti, perbacco!!" diceva con quel suo tono paternalista da zio bolognese. l'insistere su questa questione porta inevitabilmente ad una giustifica di qualsiasi azione di contrapposizione al notav..perchè questo atteggiamento esasperante nel mettere in risalto i possibili lati oscuri del movimento? la risposta è nel secondo punto: gli enormi interessi della coop rosse in questo affare. i veri padroni della tav sono loro, con buona pace di lunardi e combricola a cui lasceranno di sicuro la loro fetta. djordji
Sono oltremodo preoccupato di fronte all'assoluto silenzio del movimento studentesco da ottobre in avanti. Nulla di significativo di fronte al nuovo governo della borghesia, nulla di nulla neppure in queste settimane su una questione, come quella tav e dei beni comuni inalienabili, che pur dovrebbe sollecitare l'indignazione di un giovane.
Difatti mentre le questioni economiche spesso sono sottili e di difficile approccio, così come quelle ad esempio delle pensioni (di là dell'orizzonte) o del lavoro (altrettanto lontane per un giovane di 16 anni), i problemi ambientali, dell'energia o dei beni comuni, sono di facile assimilazione. Ed invece nulla.
Ciò è grave.E' stata abilmente attuata la cloroformizzazione di quel mondo, con risultati devastanti. E' una constatazione drammatica notare che, ad esempio, in Valsusa manca nelle manifestazioni completamente il mondo adolescenziale e limitrofo. Ci sono i bimbi con i genitori, ci sono i giovani adulti, ma di 15-18enni manco l'ombra. I più sono in Torino a fare lo struscio nei centri commerciali o per le vie del centro. Insensibili ed indifferenti. Non era mai successo prima d'ora nella storia del 900 italiano.
Il regime con loro non ha bisogno del bastone, bastano gli i-pod, e-pad e tutte le porcherie inventate Jobs che anzi molti di loro hanno pianto alla sua morte.
Sì, certamente, se qualcuno pensa che le manifestazioni di ieri significano che il movimento no Tav non è isolato ma ha l'appoggio popolare, costui è un illuso.
Perchè un movimento abbia un appoggio popolare i numeri e la partecipazione dovrebbe soverchiare il numero ristretto di militanti che per quanto in gamba e pieni di impegno, quelli restano.
Basta ricordare il referendum dell'acqua per ricordarsi cosa vuol dire appoggio popolare.
Ed ecco che, se ora la gente comincia minimamente a percepore qualcosa della Tav, è necessario da parte del potere provocare fino a livelli estremi perchè poi il morto servirebbe a criminalizzare ed isolare ulteriormente un movimento che già non ha un sostanziale appoggio popolare.
E quando si fa la mattanza del tonno il primo passo è isolarlo.
Nonostante tutte le angustie ed i timori come è possibile non amare questa gente della Valsusa. Gente che ha fatto della solidarietà e dell'impegno personale un modo semplice e gentile di vivere.
C'è una "sommossa" in Valle.
C'è un gruppo in crescita esponenziale, per appartenere al quale bisogna aver compiuto rigorosamente i 70 anni, il quale ha deciso di porsi d'ora in avanti in testa ad ogni iniziativa. "Non permetteremo" dicono in una lettera scritta ad alcuni irruenti giovani valligiani "che le forze dell'ordine continuino a picchiarvi ed a prendersela con voi. Se la prendano con noi, che siamo vecchi e di vita ne abbiamo fatta. ".
Questo è il mondo che vogliamo, per cui lottiamo, per cui siamo disposti a sacrificarci. Non aggiungo altro.
semplicemente
ACAB
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